Lavori ordinari e come santificarli (XIV): Imprenditore

Domenico, imprenditore napoletano, in questa testimonianza racconta di come si impegna a vivere la presenza di Dio nel dirigere un’azienda con centinaia di dipendenti.

“Sono sempre stato cristiano − racconta Domenico, presidente e CEO di una grande società di consulenza tecnologica con base a Napoli −, ma un cattolico zoppicante. Avevo letto da poco Il Codice Da Vinci, che dovrebbero premiare per la pubblicità che ha fatto all’Opus Dei. Mi decisi a mandare una mail al sito, per sapere se tutto quello che avevo letto era vero. Mi risposero subito, mettendomi in contatto con una persona dell’Opus Dei che si occupava professionalmente di attività simili alle mie”.

Non ho mai smesso di chiedermi quale fosse il senso di ciò che mi circondava.

Ma Domenico non è sempre stato un imprenditore: ha studiato fisica e, dopo la laurea, ha fatto attività di ricerca. “Le domande di fondo su come funziona il mondo - spiega Domenico - mi hanno sempre accompagnato. Non ho mai smesso di chiedermi quale fosse il senso di ciò che mi circondava. Dopo un periodo da consulente, mi sono lanciato nel mondo dell’impresa, nell’ambito dei contesti tecnologici e dell’innovazione”.

Come fa un imprenditore, con così tante cose a cui pensare, a vivere la giornata insieme al Signore? “Inizio la mattina chiedendo al Signore che le mie intenzioni e le mie azioni seguano sempre la sua volontà così che se durante il giorno mi dimentico di qualche appuntamento con il Signore, per esempio la preghiera personale o l’Angelus, so di essere sempre sotto il suo sguardo”.

“Quando iniziai a vedere i primi video di san Josemaría − racconta Domenico, che è un fedele soprannumerario dell’Opus Dei −, mi sembrava "antipatico" perché alcune volte poteva apparire molto duro. Ma approfondendo, leggendo i suoi scritti, ho capito che era un uomo innamorato della libertà. Del suo messaggio mi piace molto questo: vivere la libertà amando, sapendo che, anche se ci saranno tanti sbagli, è proprio nella libertà che possiamo avvicinarci di più al Signore: il fatto che Dio ci abbia lasciato la possibilità di decidere ciascuno con la propria testa, per me è straordinario”.

Del messaggio di san Josemaría mi piace molto questo: vivere la libertà amando, sapendo che è proprio nella libertà che possiamo avvicinarci di più al Signore.

“Faccio attenzione alle relazioni personali in azienda − continua Domenico −, mi piace molto che l’azienda, anche se grande, sia a misura di uomo: desidero che chi lavora con me possa vivere in un ambiente in cui la competizione non è un valore, che capisca che massacrarsi per il lavoro potrebbe forse avere senso solo quando il beneficio è per tutti, e non solo per alcuni o per il semplice profitto. Come imprenditore, infatti, vedo muoversi grandi flussi di denaro, con il quale ho sempre avuto un rapporto semplice, sforzandomi di vivere un sano distacco: il denaro è un mezzo, non un fine. Su questo mia moglie, che è sempre stata attenta all'economia famigliare, e da brava napoletana chiede sempre uno sconticino in qualsiasi negozio, mi aiuta a mantenere i piedi per terra. Certamente in quanto vertice di un’azienda con più di seicento dipendenti mi permetto delle spese che fanno parte del lavoro, come un’auto di rappresentanza, che ho preso in leasing, e che è un biglietto da visita per incontri e relazioni con i clienti, poiché lavoriamo molto nel settore dell’automotive. Sia chiaro, mi piace tantissimo l'auto che ho, ma so che anche quella è uno strumento”.

Domenico con la sua famiglia.