Scoprire la propria vocazione in spiaggia
«Ho conosciuto l’Opus Dei in spiaggia, mentre ero in vacanza con mia moglie, i nostri figli e degli amici - racconta Vittorio, avvocato di sessantaquattro anni -. Stavamo chiacchierando quando un mio amico mi disse che voleva farmi conoscere delle persone che erano venute a trovarlo: erano tre numerari di Napoli».
Vittorio rimase molto colpito da loro: erano sorridenti, felici e anche lui voleva essere una persona allegra e accogliente. Così, ricevuto l’invito di andarli a trovare a Napoli, decise di fargli visita. «Mi parlarono di san Josemaría, del suo messaggio e dell’Opus Dei - ricorda Vittorio -. Mi piacque talmente tanto ciò che mi raccontarono che gli dissi che volevo entrare subito a far parte dell’Opera e loro mi risposero: Subito, sei matto?»
Dopo quel primo incontro Vittorio ha iniziato a ricevere la formazione cristiana ed è diventato soprannumerario. In Calabria, però, non c’è un centro dell’Opus Dei e Vittorio per fare il circolo o il ritiro ogni settimana deve raggiungere gli altri soprannumerari a Cosenza, percorrendo circa 120 km: «È come quando ti sposi - spiega Vittorio -, soprattutto i primi tempi è dura, ma se non perseveri, se non ci metti impegno, non raggiungi nessun obiettivo».
Aiutare nella lotta per l’amore per sempre
I sacerdoti della cattedrale di Crotone hanno chiesto a Vittorio di aiutarli con i corsi di formazione per i nubendi. «Mi hanno contattato affinché spiegassi l’aspetto giuridico del matrimonio - racconta Vittorio -. Sono contento di poter aiutare, nel mio piccolo, i sacerdoti: non possono fare tutto loro, sono talmente impegnati che ormai quasi non hanno nemmeno il tempo per confessare».
Ogni anno partecipano al corso una quindicina di coppie, che dimostrano sempre grande desiderio di comprendere il vero significato del matrimonio. «Chi si prepara al matrimonio - spiega Vittorio - desidera sapere come coltivare il rapporto con sé e con l’altro, come affrontare insieme ogni sfida e momento, bello o brutto che sia. I giovani di oggi sono fragilissimi - aggiunge Vittorio -, affascinati dal sogno dell’amore per sempre, ma spesso non in grado di lottare per esso. Per questo hanno bisogno di qualcuno che li guidi».
«Io sono un laico, una persona come loro - racconta Vittorio -. Sono un cristiano che sa concludere poco, ma che cerca di fare del proprio meglio. Ciò che conta, però, è arrivare, con il sorriso, la pazienza e l’ascolto a comprendere le necessità delle altre persone. I giovani non hanno bisogno di gente che parli a vanvera, il mondo ne è pieno: hanno bisogno di esempi e punti di riferimento».
Alla preparazione per il matrimonio partecipano anche coppie che hanno bambini o che convivono da anni: «Loro hanno già affrontato momenti importanti di un percorso, per questo offrono prospettive molto preziose per gli altri - spiega Vittorio -. Li rendo partecipi e lascio che diano testimonianza di esperienze, difficoltà o ostacoli che si incontrano durante questo cammino. Quasi sempre rimangono colpiti dal fatto di non essere giudicati e addirittura di essere accolti».
«La soddisfazione più grande è vedere le coppie uscire contente dall’incontro - conclude Vittorio -. Si inizia sempre parlando degli aspetti giuridici del matrimonio, ma poi si finisce scambiandosi opinioni sul vero significato di amare. Le domande che mi fanno sono bellissime e molto profonde: da questi incontri non sono solo loro ad uscire arricchiti, lo sono anch’io».