Eminenza, cari nuovi sacerdoti, familiari ed amici.
Desidero congratularmi con voi brevemente, in un giorno così atteso e significativo, in cui ringraziamo il Signore per l’ordinazione di questi ventinove nuovi sacerdoti. D’ora in poi le loro mani consacrate saranno le mani di Cristo che benedice e accoglie, che perdona e cura.
In particolare ringrazio molto il cardinale Pietro Parolin per la sua disponibilità a conferire il sacerdozio a questi fedeli della Prelatura; disponibilità manifestatasi, tra l’atro, dal fatto di aver egli dovuto essere stato ieri in una impegnativa missione nel Libano, ed essere adesso qui con noi. La presenza del cardinale, specialmente oggi per la lettera del Papa letta all’inizio della celebrazione, ci riporta subito a quella del Santo Padre Francesco. Ringraziamo il Papa di tutto quanto ci ha voluto trasmettere in quella lettera e, in modo particolare, per la sua Benedizione apostolica ai nuovi sacerdoti, alle loro famiglie e a tutti i presenti in questa celebrazione. Continuiamo a sostenere il Papa ed i suoi collaboratori con la nostra orazione.
Rivolgo un pensiero speciale alle famiglie e agli amici che a causa dell’emergenza sanitaria non sono potuti venire qui, per essere fisicamente presenti accanto a noi. Ma a voi tutti, presenti o collegati alla celebrazione tramite internet, dico: grazie. Lo dico soprattutto ai genitori dei nuovi sacerdoti: grazie per aver collaborato con Dio nel far germogliare nei vostri figli la vocazione sacerdotale.
Il nostro ringraziamento se rivolge anche in un modo speciale a san Josemaría, di cui questi nuovi sacerdoti sono figli. Chiediamogli di aiutarli dal Cielo nella loro missione di servizio a tutte le anime.
Chiedo a tutti, infine, di accompagnare con la preghiera questi nuovi sacerdoti nel cammino che intraprendono oggi. Alla Santissima Vergine Maria, Madre di Cristo, Sommo ed Eterno Sacerdote, affidiamo la fedeltà e la santità di questi suoi figli.