Un'unica famiglia: essere Opus Dei, lì dove sei (II) - Aurora, Spelonga

“Tutti sono chiamati alla pienezza della vita cristiana”: ecco la scoperta che ha cambiato la vita di Aurora, che in questo articolo racconta di come vive la sua vocazione all’Opus Dei.

“Ho conosciuto l’Opus Dei senza cercarla - racconta Aurora, che nella vita ha fatto tanti lavori ma il suo preferito è essere moglie e mamma di quattro figli -. Andai a vivere a Milano durante gli anni dell’università. Trovai alloggio nella residenza Viscontea. Qui mi è stata data la possibilità di seguire i mezzi di formazione dell’Opus Dei: è stata decisamente l'esperienza che ha cambiato la mia vita. Ho scoperto chi davvero è Gesù Cristo, che potevo frequentarlo e addirittura vivere sotto il suo stesso tetto. Ho incontrato persone che hanno avuto grande pazienza e grande cura nei miei confronti. Ho scoperto che tutti sono chiamati alla pienezza della vita cristiana e ho iniziato anch'io a intraprendere questo cammino”.

Dalla Viscontea al matrimonio

Aurora abita con la sua famiglia a Spelonga, un piccolissimo paesino sugli Appennini in provincia di Ascoli Piceno “Per qualche anno ho vissuto a Milano - ricorda Aurora, che oggi lavora in un'azienda agricola a gestione familiare -, dove ci siamo anche sposati. Ero così affezionata alla Viscontea che ebbi la possibilità di dormire lì la notte prima del matrimonio. A farmi festa c'erano non solo le altre che avevano abitato con me e le direttrici della residenza, ma anche tutte le persone dell'amministrazione e addirittura alcune signore che in quel periodo erano lì per un soggiorno di studio: proprio come si fa in famiglia”.

Questa gioia famigliare è qualcosa che Aurora ha nel cuore e che si sforza di vivere ogni giorno: “Chiedo spesso al Signore di aiutarmi a fare della nostra casa un focolare luminoso e allegro, come invitava a fare san Josemaría”.

Circoli e formazione dall’autogrill al centro commerciale

Nelle Marche e nelle regioni con cui condividono la maggior parte dei confini (Abruzzo e Umbria) non ci sono centri dell’Opus Dei, per cui le persone che lì vogliono organizzarsi per i mezzi di formazione devono esercitare, forse più di altre, l’immaginazione e la creatività: “Questo ci ha portato - sottolinea Aurora - a organizzare circoli, lezioni e incontri un po’ dappertutto. Dal bar al centro commerciale, dall’autogrill al negozio di oggetti per la casa. Ma anche in riva al mare o in montagna. E, per finire, nei luoghi più significativi: i posti di lavoro di chi partecipava, magari dopo la giornata lavorativa o durante una pausa pranzo”. Il ritiro mensile, viste le circostanze e le distanze, viene organizzato in modo veramente sinodale: un sacerdote dell’Opus Dei viene da Roma a San Benedetto del Tronto, dove delle suore mettono a disposizione di Aurora e delle sue amiche una cappellina. “È difficile - prosegue Aurora - vedersi con le amiche che condividono la mia stessa vocazione all’Opus Dei, ma proprio nella vita di preghiera, grazie alla comunione dei santi, mi ricordo dei miei fratelli e sorelle dell’Opera, soprattutto per appoggiarmi sulla forza che mi viene data da loro”.