Mezzi di formazione dell’Opus Dei: le visite ai poveri

La visita ai poveri è il modo di “fare volontariato” inteso da san Josemaría che, nei primi anni dell'Opus Dei, andava a trovare persone povere economicamente o povere di relazioni, perché sole o malate. In questa serie di articoli sono elencati i mezzi di formazione cristiana a cui si ricorre abitualmente nell’Opus Dei, il cui fine principale è proprio aiutare tutte le persone che lo desiderano a seguire Cristo nella propria vita.

Come in tante Istituzioni della Chiesa, anche nell’Opus Dei gli ultimi occupano un posto di rilievo. La preghiera dei poveri e la loro frequentazione sono stati aspetti decisivi nella storia del fondatore, san Josemaría, e continuano a essere fondamentali anche oggi, nelle attività e nelle vicende ordinarie delle persone che ogni giorno cercano di vivere in maniera normale la propria vocazione cristiana seguendo il cammino dell’Opus Dei.

La visita ai poveri è il modo di “fare volontariato” inteso da san Josemaría che, nei primi anni dell'Opus Dei, insieme ai giovani che conosceva, andava a trovare persone povere economicamente o povere di relazioni, perché sole o malate. Persone che avevano bisogno soprattutto di calore umano. Passare del tempo con loro è un modo per sottolineare la loro dignità di uomini e di figli di Dio. La visita ai poveri è un mezzo di formazione spirituale perché il beneficio più grande lo riceve chi offre questa compagnia o piccolo sollievo con la propria presenza: uscire dalla propria zona di comfort e aprirsi agli altri è uno strumento per migliorare il mondo dal di dentro.

Nell’Opus Dei le visite ai poveri non hanno uno schema prestabilito e non sono pensate per risolvere concretamente un problema sociale. Non si tratta quindi di volontariato organizzato, ma di poche persone che ne incontrano altre, per passare del tempo insieme, parlare, portare calore umano.

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