Per direzione o accompagnamento spirituale si intende l’insieme degli aiuti che i fedeli ricevono nel loro percorso di avvicinamento a Dio, dall’omelia nella Messa, alle parole del Papa, ai consigli sulla vita interiore ricevuti in un colloquio personale con un sacerdote. Proprio quest'ultima tipologia di situazione è quella che viene più comunemente intesa come direzione spirituale personale, quella da persona a persona, con orientamenti e consigli. San Josemaría a questo argomento dedica il secondo capitolo di Cammino.
Il direttore spirituale è uno “strumento” di Dio, che è colui che fa crescere (cfr. 1 Cor 3, 7-9), e uno strumento dello Spirito Santo che “ti deve santificare” (Cammino, punto n. 57). Non si tratta quindi di un motivatore, un mental coach o un semplice maestro di vita: è innanzitutto una persona che cura la propria vita interiore, e che prega per te che chiedi il suo consiglio.
Il direttore spirituale può essere un sacerdote, un religioso, una religiosa, un fedele laico formato nella dottrina cristiana. Infatti esercitare la direzione spirituale è uno dei modi in cui i laici possono esercitare il loro sacerdozio comune, che rende idonei “ad aiutare gli uomini nel loro cammino verso Dio, con la testimonianza della parola e dell’esempio, con l’orazione e l’espiazione” (È Gesù che passa, punto n. 120). Proprio per sottolineare il primato della grazia in questo tipo di dinamiche, si è diffuso più recentemente il termine “accompagnamento spirituale”, di fatto sinonimo di “direzione spirituale”.
Nell’Opus Dei ciascun fedele sa che può trovare un direttore spirituale che lo possa seguire con costanza nella sua vita interiore, in colloqui di direzione spirituale che possono essere anche settimanali, a seconda della disponibilità e del bisogno.
“La funzione del direttore spirituale – insegna san Josemaría – è quella di aprire prospettive, aiutare nella formazione del criterio, indicare gli ostacoli e i mezzi adeguati per superarli, correggere le deformazioni o le deviazioni della marcia, incoraggiare sempre: senza perdere mai il punto di vista soprannaturale, che è una affermazione ottimista, perché ogni cristiano possa dire che può tutto con l’aiuto divino (cfr. Fil 4, 13)” (Lettera 8-VIII-1956, n. 37: AGP, serie A.3, 94-1-2).
Con la crescita della fede, della speranza e della carità, il direttore spirituale aiuta chi riceve il suo consiglio ad avere un rapporto personale con Dio, seguendo un piano di vita.
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