«La fede nella fedeltà divina dà forza alla nostra speranza, nonostante la nostra personale debolezza ci porti a volte a non essere del tutto fedeli nel poco e forse, talvolta, anche nel molto. Ecco allora che la fedeltà consiste nel percorrere, con la grazia di Dio, la strada del figlio prodigo (cfr. Lc 15, 11-32). La fedeltà a Cristo richiede di rimanere sempre vigili, perché non possiamo confidare nelle nostre povere forze. Dobbiamo lottare continuamente, fino all’ultimo istante del nostro itinerario terreno: è il nostro destino (san Josemaría, Lettera 28-III-1973, n. 9)» (Mons. Fernando Ocáriz, Lettera pastorale, 19-III-2022, n. 2).
Il Padre ci chiede fede nella fedeltà divina, che è a prova di tutto: della crisi di vocazioni, di un clima di famiglia minacciato dall’individualismo, di relazioni superficiali e poco autentiche, di un cammino che a volte sentiamo faticoso, di difficoltà lavorative, di problemi di salute nostri o degli altri, eccetera. In continuità con la precedente intenzione trimestrale, forti della fedeltà divina, investiamo tempo con le persone che vivono accanto a noi; con la fantasia propria dell’amore, costruiamo occasioni quotidiane di servizio: sarà l’occasione per coltivare l’unità e il senso di servizio nella Chiesa, come ci chiede il Padre nell’intenzione mensile generale. Servizio: come mi piace questa parola! (san Josemaría, È Gesù che passa, n. 182).