
Lettera del prelato (dicembre 2016)
"Corriamo il pericolo - scrive mons. Echevarría - che l’agitazione dell’ambiente ci spinga, quasi senza accorgercene, alla sbadataggine: a farci perdere di vista che il Signore ci è molto vicino".
"Corriamo il pericolo - scrive mons. Echevarría - che l’agitazione dell’ambiente ci spinga, quasi senza accorgercene, alla sbadataggine: a farci perdere di vista che il Signore ci è molto vicino".
La prossima chiusura dell'Anno della Misericordia è al centro della lettera del prelato. Mons. Echevarría suggerisce che, come frutto di questo periodo, ci lasciamo abbracciare dalla misericordia di Dio, per poi essere noi ad abbracciare gli altri: vivere chini su di loro.
"È sempre tempo di aprirsi a ventaglio per servire un maggior numero di persone, anche chi non ha esperienza di vita cristiana, o non ha fede", dice il prelato nella sua lettera, scritta per il 2 ottobre, un nuovo anno nella storia dell'Opus Dei.
Mons. Javier Echevarría riflette sulla Croce e ricorda che accompagnare infermi e anziani sulla strada del dolore è un'opera di misericordia che rende gloria a Dio.
“Nostra Madre ci invita a lottare per corrispondere a Dio con gioia e generosità totali” dice il prelato nella sua lettera di agosto, dove commenta anche un’opera di misericordia spirituale: sopportare con pazienza i difetti del prossimo.
"La carta di identità del cristiano è la gioia", dice il prelato nella sua lettera, ripetendo una frase del Santo Padre. La nostra gioia, anche in mezzo alle contrarietà, sarà un modo evangelico di consolare chi ne ha bisogno.
"Sono contento che Dio mi abbia chiamato a farlo conoscere agli altri?" invita a chiederci il prelato. Nella sua lettera parla dell'apostolato, cioè "manifestare semplicemente quel che ci riempie l’anima ed è fonte di gioia perenne".
Maggio è il mese adatto a incrementare la devozione alla Madonna, suggerisce il prelato nella sua lettera di maggio. Nel meditare con i Vangeli sulla dedizione della Madre di Dio, sentiremo la necessità di avvicinare i nostri amici e conoscenti a suo Figlio.
A seguito del terremoto in Ecuador, il Prelato dell'Opus Dei ha scritto una lettera al Vicario della Prelatura di quella nazione, mons. Paulino Busca.
"Perdonare le offese è, in un certo senso, l’azione più divina che possiamo compiere noi uomini", segnala il prelato nella lettera di aprile, in cui dedica ampio spazio al perdono.
Oltre a ricordare le diverse feste liturgiche di marzo, il prelato parla nella lettera di questo mese della capacità dei cristiani di diffondere la pace.
Nella sua lettera di febbraio, il prelato dell'Opus Dei invita ad approfittare bene del tempo di Quaresima di questo Anno Giubilare e considera una delle opere di misericordia spirituale: pregare per i vivi e per i defunti.