Commento al Vangelo: Tre monumenti d’amore

Vangelo e commento del mercoledì della 11ª settimana del tempo ordinario. L’elemosina, la preghiera, il digiuno sono i tre grandi monumenti dell’amore. Compierli alla presenza di Dio ci aiuterà a salvaguardarne il valore. In cielo capiremo quanto siano stati graditi da Dio.

Vangelo (Mt 6, 1-6.16-18)

State attenti a non praticare la vostra giustizia davanti agli uomini per essere ammirati da loro, altrimenti non c'è ricompensa per voi presso il Padre vostro che è nei cieli. Dunque, quando fai l'elemosina, non suonare la tromba davanti a te, come fanno gli ipocriti nelle sinagoghe e nelle strade, per essere lodati dalla gente. In verità io vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Invece, mentre tu fai l'elemosina, non sappia la tua sinistra ciò che fa la tua destra, perché la tua elemosina resti nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà. E quando pregate, non siate simili agli ipocriti che, nelle sinagoghe e negli angoli delle piazze, amano pregare stando ritti, per essere visti dalla gente. In verità io vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Invece, quando tu preghi, entra nella tua camera, chiudi la porta e prega il Padre tuo, che è nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà. E quando digiunate, non diventate malinconici come gli ipocriti, che assumono un'aria disfatta per far vedere agli altri che digiunano. In verità io vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Invece, quando tu digiuni, profumati la testa e lavati il volto, perché la gente non veda che tu digiuni, ma solo il Padre tuo, che è nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà.


Commento

Nel vangelo di oggi, il Signore ci propone tre grandi monumenti che possiamo innalzare nella nostra vita cristiana: l’elemosina, la preghiera e il digiuno. Sono tre meravigliose opere che piacciono al nostro Padre celeste. Fare l’elemosina, pregare o mortificarsi solo per sentirsi bene o per dare l’impressione di “essere brave persone” oscura la luminosità di una azione di per sé buona. È come coprire con un telo un’opera d’arte o come dare una pennellata inesperta a un quadro già finito.

Gesù utilizza una frase ricorrente quando espone questo insegnamento: tuo Padre vede nel segreto. Tutti vorremmo che le opere buone fossero riconosciute e, il Signore non nega questa realtà. Ma ci ricorda che il migliore riconoscimento è quello che viene da Dio. Purtroppo noi uomini siamo capaci di riempire, oggi, di complimenti una persona e, domani, criticarla. Ma lo sguardo paterno di Dio non cambia mai.

Il Signore apprezza la nostra carità, la nostra preghiera e i nostri sacrifici, per quanto piccoli e nascosti possano sembrare. Quando giungeremo in cielo, potremo contemplare assieme a Lui i monumenti d’amore che abbiamo innalzato nel corso della nostra vita e ci rallegreremo nello scoprire l’immenso valore che hanno avuto ai suoi occhi.

Rodolfo Valdés