Sabato, commento al Vangelo: La conversione del cuore

Vangelo del sabato della 2.a settimana di Avvento e commento al vangelo.

Vangelo (Mt 17, 10-13)

Mentre scendevano dal monte, i discepoli domandarono a Gesù:

— Perché dunque gli scribi dicono che prima deve venire Elia?

Ed egli rispose:

— Sì, verrà Elia e ristabilirà ogni cosa. Ma io vi dico: Elia è già venuto e non l’hanno riconosciuto; anzi, hanno fatto di lui quello che hanno voluto. Così anche il Figlio dell’uomo dovrà soffrire per opera loro.

Allora i discepoli compresero che egli parlava loro di Giovanni il Battista.


Commento

Le parole del Signore, riportate nel vangelo della messa di oggi, fanno parte di un dialogo che Gesù ha con i suoi discepoli quando scendono dal monte dopo la sua trasfigurazione. Pietro, Giacomo e Giovanni sono stati da pochi minuti testimoni della gloria del Signore, lo hanno visto mentre parlava con Mosè ed Elia e hanno ascoltato la voce del Padre che lo indica come suo Figlio.

Secondo una credenza dell’epoca si aspettava che “prima doveva venire Elia”. È stato appena rivelato loro che Gesù è il Messia; pertanto la domanda su Elia è molto logica. Gesù chiarisce che è il Battista colui che ha compiuto il lavoro di Elia.

L’incarico compiuto da san Giovanni Battista è quello di preparare la venuta del Signore; egli stesso affermerà: «Voi stessi mi siete testimoni che io ho detto: “Non sono io il Cristo”, ma: “Sono stato mandato avanti a Lui”» (Gv 3, 28).

In questi giorni di Avvento la predicazione e la figura del Battista svolgono nuovamente la sua missione: prepararci alla venuta del Signore a Natale. Chiediamo la grazia di una nuova conversione che ci muova e ci spinga ad amare di più il Signore; un amore che spesso si manifesterà in una preoccupazione autentica e sincera per i poveri, gli emarginati e i malati, sapendo riconoscere in essi il Bambino Dio.

Sebastián Puyal