Non andare avanti a testa bassa

Ha avuto luogo oggi l’inaugurazione dell’anno accademico 2019/2020 dell’Università Campus Bio-Medico di Roma. La giornata è iniziata con la Santa Messa celebrata da don Normann Insam, vicario regionale dell’Opus Dei per l’Italia. L’inaugurazione si è poi svolta alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

In occasione dell’inaugurazione del ventisettesimo anno accademico dell’Università Campus Bio-Medico di Roma, don Normann Insam, vicario regionale dell’Opus Dei per l’Italia, ha celebrato la Santa Messa davanti agli studenti, i dipendenti, i docenti e gli amici dell’Università.

Durante l’omelia don Normann si è soffermato sull’importanza dello spirito di servizio, evidenziando che, anche con le migliori intenzioni, spesso si può correre il rischio di “andare avanti a testa bassa” nel lavoro, passando rapidamente da una cosa all’altra senza la possibilità di “vedere le tante cose buone che accadono” ogni giorno in università, nel policlinico e nel posto di lavoro di ciascuno.

“Sarà migliore in tutto chi si prende cura di se stesso”

Facendo riferimento agli insegnamenti di san Josemaría sulla responsabilità, don Normann ha ricordato l’importanza di trovare dei momenti per curare le proprie relazioni, come anche Gesù che, come viene detto nei vangeli, cercava di ritagliarsi del tempo per rigenerare le forze e prendersi in qualche modo cura di se stesso: “Sarà migliore in tutto chi si prende cura di se stesso”, senza lasciare che il proprio lavoro gli “prosciughi l’anima”. L’omelia si è conclusa sotto l’intercessione del beato Álvaro del Portillo e della beata Guadalupe Ortiz de Landázuri.

Qui è possibile scaricare e leggere l'omelia integrale pronunciata da don Normann durante la Santa Messa.

Dopo la Santa Messa ha avuto inizio formalmente l’inaugurazione dell’anno accademico, alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, accolto dal coro dell’Università che ha intonato l’Inno di Mameli.

“Il seme gettato dal beato Álvaro del Portillo, che aveva fatto suoi i desideri di san Josemaría, ha messo radici e ha cominciato a dare i suoi frutti”

Il presidente dell’Università, Felice Barela, ha salutato i presenti indicando che “Il seme gettato dal beato Álvaro del Portillo, che aveva fatto suoi i desideri di san Josemaría, ha messo radici e ha cominciato a dare i suoi frutti”. Il rettore, Raffaele Calabrò, ha quindi evidenziato quali siano questi frutti: l’internazionalizzazione, la ricerca, l’apertura al mercato del lavoro. Ma tutte queste cose sono caratterizzate dalla ricerca costante della “qualità di relazioni che siano caratterizzate dal desiderio di servizio” e dalla “cura amorevole di ogni persona e per l’ambiente”.

Dopo gli interventi dei rappresentanti degli studenti e della lectio magistralis, dal titolo "Rivoluzione quantistica: il futuro è tra noi", del professor Massimo Inguscio, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha preso la parola per un breve saluto, nel quale ha sottolineato quello che secondo lui è il filo conduttore delle parole che lo hanno preceduto e dell’attività dell’Università Campus Bio-Medico di Roma: la ricerca del bene comune attraverso il “prendersi cura”, che vuol dire “avere responsabilità verso la collettività”.

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Per per vedere il video racconto della giornata, tutte le foto e gli interventi dell'inaugurazione, visita il sito dell'Università Campus Bio-Medico di Roma.


Qui è possibile scaricare e leggere l'omelia integrale pronunciata da don Normann durante la Santa Messa.