Meditazioni: San Giovanni Maria Vianney, Curato d’Ars, 4 agosto

Riflessioni per meditare il 4 agosto, festa di san Giovanni Maria Vianney. I temi proposti sono: L'importanza di un sacerdote; Memoria e gratitudine per la vocazione; Amore alla confessione.

L'importanza di un sacerdote

Memoria e gratitudine per la vocazione

Amore alla confessione


SAN GIOVANNI MARIA VIANNEY, conosciuto come il Santo Curato d'Ars, fu un sacerdote francese che esercitò il suo ministero in Ars, un piccolo paese della Francia orientale, dove visse per 42 anni. Quando vi giunse il paese contava poco più di duecento abitanti e il Vicario generale della diocesi gli disse: “C’è poco amore di Dio in quella parrocchia; ce lo porterete voi"[1]. Il nuovo parroco cercò di accendere il cuore dei suoi fedeli attraverso i sacramenti, la predicazione e la penitenza. Non aveva una scienza particolare ma la sua unione con Dio non trasformò solo Ars ma anche il resto della Francia e oggi è modello sacerdotale per tutto il mondo.

Negli anni successivi al suo arrivo cominciò ad avvicinarsi ad Ars un grande numero di persone attratte dalla santità di questo sacerdote “sorprendente per la sua penitenza, così familiare con Dio nella preghiera, straordinario per la sua pace e la sua umiltà in mezzo ai successi popolari”[2]. Nel 1855 il numero di pellegrini giunse ad essere ventimila. “La chiesa era piena durante tutto il giorno a partire dalle prime ore del mattino. La gente faceva la fila per ricevere i sacramenti. [...] La gente si inginocchiava nelle cappelle laterali, dietro l'altare maggiore, nel santuario, o rimaneva in piedi sulla scalinata della chiesa”[3].

Il Curato d'Ars fu canonizzato da Pio XI nel 1925 e venne dichiarato patrono di tutti i parroci nel 1929. San Josemaría lo nominò intercessore per le relazioni dell'Opus Dei con i Vescovi diocesani. Nel giorno della sua festa incoraggiava i suoi figli a rivolgersi a lui per pregare per i sacerdoti e soprattutto li spronava a cercare di accompagnarli con affetto, sapendo tutto il bene che può fare un sacerdote santo e anche perché aveva conosciuto la situazione di solitudine nella quale a volte alcuni si trovavano. “Tutto ciò che può essere di aiuto ai sacerdoti - diceva una volta - equivale a salvarli. E salvare un sacerdote vuol dire salvare migliaia di anime”[4]. La vita da santo di Giovanni Maria Vianney ci mostra l’importanza, che può avere un sacerdote santo il cui più grande desiderio sia portare la gente a Dio attraverso i sacramenti.


LA VITA del Curato d'Ars non fu priva di difficoltà. Quando era in seminario alcuni professori non lo consideravano idoneo agli studi di preparazione al sacerdozio perché i risultati dei suoi esami non erano brillanti. Poco dopo essere arrivato nel paese di Ars dovette sopportare le calunnie di diversi parrocchiani e le diffamazioni di altri sacerdoti di località vicine, e, - in molte occasioni - sentì anche fisicamente l'azione del demonio. Tuttavia era cosciente che il Signore trionfava nella sua debolezza: se Lui lo aveva chiamato al sacerdozio, allora sapeva che Dio lo avrebbe sempre sostenuto

In ogni cammino vocazionale si trovano momenti di prova; situazioni nelle quali notiamo la stanchezza o nelle quali abbiamo perso i punti di riferimento che prima guidavano il nostro cammino. È allora il momento di ricordare la prima chiamata, di tornare “a quel punto incandescente in cui la Grazia di Dio mi ha toccato all’inizio del cammino. È da quella scintilla che posso accendere il fuoco per l’oggi, per ogni giorno, e portare calore e luce ai miei fratelli e alle mie sorelle. Da quella scintilla si accende una gioia umile, una gioia che non offende il dolore e la disperazione, una gioia buona e mite”[5].

Insieme alla memoria della prima chiamata, ci può aiutare anche il ricordo di tutte le persone che abbiamo aiutato. “È bello quando un anziano sacerdote è circondato e visitato da quei piccoli – ormai adulti – che agli inizi ha battezzato e che, con gratitudine, vengono a presentargli la loro famiglia!”[6]. Il nostro si a Dio ha una trascendenza che non arriveremo a conoscere completamente, ma a volte possiamo toccare con mano i frutti della nostra fedeltà che ci fanno dire con san Paolo: “Continuamente rendo grazie a Dio per voi” (Ef 1, 16). La gratitudine per la vocazione che il Signore ci ha dato e che ha avuto ripercussioni nel bene fatto agli altri, ci porterà a riconoscere i gesti di amore che Dio ci rivolge ogni giorno e che ci confermano nel nostro cammino.


L'AMORE AL SACRAMENTO della riconciliazione fu una delle note caratteristiche della vita di San Giovanni Maria Vianney: "Mi toccava nel profondo in particolare, ricordava san Giovanni Paolo II, il suo eroico servizio nel confessionale. Quell'umile sacerdote che confessava più di dieci ore al giorno, nutrendosi poco e dedicando al riposo appena alcune ore, era riuscito, in un difficile periodo storico, a suscitare una sorta di rivoluzione spirituale in Francia e non soltanto in Francia. Migliaia di persone passavano per Ars e si inginocchiavano al suo confessionale”[7].

Il Curato d'Ars faceva considerare che quando ci avviciniamo al Sacramento della Penitenza stiamo schiodando Gesù dalla Croce. In questo Sacramento ci lasciamo curare da Cristo; quando ci avviciniamo al Confessionale stiamo rispondendo alla chiamata alla conversione che lui, pensando solo al nostro bene, ci rivolge. “Questo sforzo di conversione non è soltanto un'opera umana. È il dinamismo del «cuore contrito» (Sal 51,19) attirato e mosso dalla grazia (cfr. Gv 6, 44; 12, 32) a rispondere all'amore misericordioso di Dio che ci ha amati per primo (cfr. 1Gv 4, 10)”[8]. In questa risposta troviamo gioia, pace e rinnovati desideri di percorrere il cammino verso la santità. Per questo San Josemaría ha potuto scrivere: «Dio sia benedetto!, ti dicevi subito dopo la Confessione sacramentale. E pensavi: è come se fossi tornato a nascere. Poi, hai proseguito con serenità: “Domine, quid me vis facere?” — Signore, che cosa vuoi che io faccia?[9] ».

“Nella vita di ogni uomo e di ogni donna la cosa importante non è non cadere mai lungo il cammino. La cosa importante è rialzarsi sempre e non restare per terra a leccarsi le ferite”[10]

San Giovanni Maria Vianney fece giungere la misericordia di Dio a migliaia di anime. Aiutò a rialzarsi molte persone che, per il peso dei loro peccati, avevano perso la speranza. Egli e la Madonna possono aiutarci a ricominciare sempre, sapendo che Gesù non si stanca mai di perdonarci.

[1] Cfr. F. Trochu, Il Curato d’Ars, Marietti, pag. 144.

[2] San Giovanni Paolo II, Lettera ai Sacerdoti, 16-III-1986.

[3] B. Marshall “El Cura de Ars” - Santos para el presente.

[4] San Josemaría, Appunto di un incontro informale, 28-III-1969.

[5] Francesco, Omelia, 19-IV-2014.

[6] Francesco, Lettera ai Sacerdoti, 4-VIII-2019.

[7] San Giovanni Paolo II, Dono e mistero, cap. V.

[8] Catechismo della Chiesa Cattolica, n.1428.

[9] San Josemaría, Forgia, n. 238.

[10] Francesco, Il nome di Dio è misericordia, cap. VI.