La carriera che interessa a Dio

Massimo, capitano di vascello e insegnante di Maritime Security, lavora nella marina da quasi trent’anni. Sposato con Elisa, in questo articolo racconta che cosa gli piace dell’Opus Dei e quali sono le sue sfide professionali.

“Nel 1992, avevo ventitré anni e mi mancava solo la tesi di laurea. - ricorda Massimo - Ero amico di un gruppo di ragazzi del mio quartiere che frequentava un centro dell’Opus Dei, e uno di loro mi invitò alla beatificazione di san Josemaría, a Roma. A quei tempi ero nel giro dell’Azione Cattolica, senza essere molto praticante. Da quel momento in poi iniziai a frequentare le attività di formazione cristiana che venivano proposte nel centro culturale che all’epoca si trovava in via Assarotti: l’ambiente umano mi aveva colpito molto e mi sono sentito subito accolto”.

A causa del suo lavoro Massimo si è dovuto spostare molto, in giro per l’Italia e anche all’estero: “Quando mi trovavo di stanza nelle Marche, incontrai delle persone dell’Opus Dei che organizzavano degli incontri di formazione a Loreto. Avendo girato tanto, mi piace molto l’idea che se non c’è un centro dell’Opus Dei in un posto, sono le persone dell’Opus Dei che si organizzano per fare arrivare la formazione cristiana a chi la desidera”.

“Ho fatto conoscere l’Opus Dei a mia moglie Elisa, con la quale sono sposato dal 2000 - racconta Massimo -. Ha avuto una specie di folgorazione e oggi è soprannumeraria. Io ho trovato un supporto, un qualcosa che mi ha aiutato in tante occasioni e nella massima libertà. Magari rimarrò per tutta la vita cooperatore, ma questo non mi farà sentire da meno delle persone dell’Opus Dei. Ognuno ha la sua storia, la sua unicità”.

Oggi il lavoro di Massimo è principalmente d’ufficio, nella complessa cornice del porto di Genova: “Supervisiono l’armamento delle spedizioni e la pianificazione della sicurezza negli impianti portuali. Come tanti lavori di ufficio, la giornata è andata bene quando sono riuscito a liberare la scrivania da tutte le carte. Ma la normalità è che sulla scrivania rimanga sempre qualcosa!”

“Frequentando i mezzi di formazione dell’Opus Dei - conclude Massimo - ho maturato la convinzione che il lavoro ben fatto non è quello che serve a dare lustro o mettermi in mostra, ma è quello per gli altri, per chi si è rivolto a me per avere un aiuto. Il modo migliore per fare carriera davanti agli occhi di Dio è lavorare per gli altri”.