Norka de Jacinto proviene da Talara, una città al nord del Perú. Nel 1992 si trasferì a Lima con la sua famiglia. “Quando arrivai a Lima – ricorda – mia sorella mi regalò un’immaginetta con la preghiera di monsignor Escrivá e mi disse: tienila con te, questo sacerdote fa miracoli”. La signora Norka studiò pedagogia e più tardi, insieme alla sua famiglia, ha messo in piedi un collegio nella capitale peruviana.

I Jacinto decisero che il collegio doveva avere il nome di un santo e cominciarono così a ripassare la lunga lista dei santi della chiesa romana. Durante questa ricerca, la signora Norka mostrò alla sua famiglia l’immaginetta dell’allora beato Josemaría che sua sorella le aveva dato e suggerì che fosse lui a dare il nome al collegio. Tutti furono d’accordo.

“Non posso lamentarmi dell’aiuto che mi ha offerto san Josemaría”, dice Norka, adesso direttrice del collegio. “Sin dai primi passi, per niente facili, il nostro patrono ci ha protetto e grazie a lui siamo riusciti a superare diverse difficoltà e a mettere in piedi questo collegio”.

Con l’intenzione che l’audacia degli inizi del collegio rimanga come un ricordo incancellabile, in uno dei corridoi è stata collocata una targa con le seguenti parole: “Furono pochi, ma fu loro offerta la miglior educazione”.

Il collegio Josemaría Escrivá de Balaguer si trova nel Quartiere Residenziale Aeroporto, e ha questo nome per la sua vicinanza all’aeroporto internazionale di Lima. Sono passati dieci anni e la scuola ha acquistato prestigio nella zona. Nel collegio hanno a cuore la formazione cristiana. “Sin dalle prime classi insegniamo loro a pregare”, spiega la direttrice della scuola, “e molti dei 170 alunni hanno imparato la preghiera di san Josemaría. Diciamo loro che seguano il suo esempio di lavorare molto e bene, con la fede in Dio per tutte le cose”.