Alcune settimane fa il Campus Bio-Medico di Roma ha ricevuto il Trofeo Enrico Prandi 2021, un riconoscimento internazionale che premia la promozione della cultura dello sport al livello universitario. San Josemaría, che in vita ha ispirato la creazione dell’Università di Navarra a Pamplona (e il beato Ávaro fece lo stesso per il Campus Bio-Medico), si serviva spesso, nella sua predicazione, di riferimenti alla cultura sportiva per spiegare la lotta ascetica, arrivando a considerarla un vero e proprio sport:
La lotta ascetica non è qualcosa di negativo e, quindi, di odioso, bensì affermazione lieta. È uno sport. Il vero sportivo non lotta per ottenere una sola vittoria, e al primo tentativo. Si prepara, si allena per molto tempo, con fiducia e serenità: prova una volta e un'altra e, anche se al principio non ha successo, insiste con tenacia, fino a superare l'ostacolo. (Forgia, n. 169)
Il fondatore dell’Opus Dei era molto affezionato all’immagine dello sport per spiegare la lotta ascetica, soprattutto quella frutto di “ginnastica spirituale:
Soltanto se si lotta ripetutamente, a volte con successo e altre no, in cose piccole, che di per sé non sono peccato, che non hanno una valutazione morale grave ma sono debolezze umane, mancanze di amore, mancanze di generosità; soltanto una persona che fa ogni giorno ginnastica potrà dire davvero che, alla fine, avrà una vita nuova. Soltanto chi fa una ginnastica spirituale ci riuscirà. (In dialogo con il Signore, meditazione “Ora che comincia l’anno”)
“Considerando che il numero di delegazioni olimpiche - commenta Paolo Massimo Campogrande, direttore sportivo dell’Università Campus Bio-Medico - quest’anno ha superato il numero di nazioni attualmente rappresentate presso l’ONU (205 e 193), è chiaro che i valori trasmessi dallo sport in tanti contesti rappresentano una bella speranza per il futuro”.
“Non so se il fondatore dell’Opus Dei abbia mai praticato qualche sport, - continua Paolo Massimo - ma da quello che ha scritto e da quello che si vede nei suoi video è del tutto evidente che conosce bene lo spirito sportivo. Chi fa sport sa bene che la tensione accumulata nei lunghi anni di sacrifici, allenamento e preparazione che si riversa nei pochi minuti, a volte istanti, dello svolgimento della gara, può riservare brutte sorprese in un clima di alta competitività. Esattamente quello di cui parla san Josemaría in un video in cui commenta l’olimpionico, saltatore con l’asta, che si scoraggia”.
Questa cultura sportiva si vive al Campus Bio-Medico quotidianamente e in molte forme: percorsi, notiziari, challenge, tornei virtuali, volontariato sportivo, cineforum, che mirano alla diffusione dei valori “e che in futuro - conclude Paolo Massimo - sarà corroborata dalla presenza di impianti sportivi in un vero e proprio ambiente dedicato, il Campus Village”.