L’inaugurazione del Doposcuola Elis
Il 4 ottobre del 2017, giorno di san Francesco e dunque onomastico del Papa, è stato inaugurato il doposcuola dell’Elis. Una delle esigenze formative e umane che hanno fatto in modo che iniziasse questa attività, è stata quella di muoversi verso le periferie esistenziali: “Una periferia che diventa centro attraverso la componente umana e sociale, nel segno dell’invito che papa Francesco ha rivolto a tutti noi” ha detto don Carlo De Marchi, Vicario dell'Opus Dei per l'Italia centro-meridionale presente il giorno dell’inaugurazione per una benedizione. “Quella periferia – ha aggiunto – che non è soltanto un luogo fisico ai margini di una città, ma anche una condizione interiore che non deve essere ignorata”.
L’ideatore del doposcuola è il preside del CFP Elis, Pierluigi Bartolomei, che ha voluto dare un segnale di rottura rispetto all’idea di scuola più diffusa: “Parlando con i ragazzi della scuola mi sono reso conto che la giornata tipo dello studente è quasi sempre la stessa: scuola, pranzo (da preparare o già sistemato dai genitori), perdita di tempo sul divano, chat con gli amici, palestra, "muretto" e di nuovo casa. I ragazzi la mattina arrivano a scuola esattamente come quando erano usciti il giorno precedente. Quasi nessun genitore è presente il pomeriggio, e nessuno ha la forza di sapere se hanno fatto i compiti , una volta a casa dopo una giornata di lavoro. La dimensione scolastica e dell’apprendimento è del tutto assente nelle ore pomeridiane, e spesso in queste vite la noia regna sovrana.
Bisogna lavorare su più fronti: da una parte proporre una scuola bella e attraente, dall’altra sconfiggere la paura che porta i ragazzi alla disperazione
Noia e altri fattori che possono portare i ragazzi a piccole, ma non per questo poco gravi, delinquenze. Inoltre nelle varie indagini dell’OCSE in merito all’istruzione, gli studenti italiani sono agli ultimi posti per quanto riguarda deduzione, logica, costruzione del periodo… Allora mi è venuto in mente il metodo della peer education, quello in cui il più grande aiuta il più piccolo non come un’autorità docente, ma come un fratello maggiore che vuole condividere le proprie passioni con il fratello minore. Mi sono domandato: com’è possibile che se ho bisogno di una mozzarella trovo il supermercato aperto a qualsiasi ora del giorno e della notte, mentre per questi ragazzi la scuola chiude alle due? Allungando la giornata scolastica di qualche ora diamo la possibilità ai ragazzi di trovare un luogo accogliente, familiare.
A fronte di un patto formativo da rispettare il Doposcuola Elis è aperto a tutti
Ma qui ci troviamo in una periferia sia esistenziale che geografica, e quindi la prima cosa da fare è recuperare umanamente i ragazzi, alcuni dei quali provengono da quartieri malfamati come Tor Bella Monaca o San Basilio, da case famiglia, oppure sono arrivati in Italia su un barcone attraversando l’inferno. Bisogna lavorare su più fronti: da una parte proporre una scuola bella e attraente, dall’altra sconfiggere la paura che porta i ragazzi alla disperazione, che a volte si trasforma nella dipendenza da droga e alcol.”
A fronte di un patto formativo da rispettare il Doposcuola Elis è aperto a tutti (non solo agli studenti del CFP Elis) e in particolare a ragazzi immigrati senza genitori, affidati a case famiglia, giovani che si sono persi nel sistema scolastico ordinario (bocciati più volte o che hanno abbandonato gli studi) e ragazzi con famiglie monoparentali in situazione di grande disagio.
La giornata tipo del Doposcuola Elis
Il doposcuola inizia tutti i giorni alle 14, quando suona l’ultima campanella della scuola “ordinaria”. Il primo momento del doposcuola è il pranzo, offerto gratuitamente ogni giorno dalla scuola alberghiera Safi - Elis. Sono fondamentalmente due le ragioni per cui si inizia con il pranzo. La prima è di ordine pratico, perché per molti genitori poter risparmiare cinque pasti a settimana è un ammortizzatore sociale importante. La seconda ragione è di ordine formativo: la giornata del doposcuola ha inizio con un momento conviviale, all’insegna della gratuità (ci sono dei volontari che si occupano della logistica) e della condivisione. Spesso subito dopo pranzo c’è un ospite che porta una testimonianza di vita o approfondisce qualche argomento di formazione.
I ragazzi di questa “Barbiana al Tiburtino” sono affiancati da alcuni volontari che li aiutano nello svolgimento dei compiti
Ogni giorno c’è un tempo dedicato allo studio. I ragazzi di questa “Barbiana al Tiburtino” sono affiancati da alcuni volontari che li aiutano nello svolgimento dei compiti. Un giorno a settimana i ragazzi e le ragazze liceali dell’Istituto San Giuseppe De Merode di Roma si sono presi l’impegno di aiutare i ragazzi del Doposcuola Elis nei compiti. Forse a chi non è di Roma questo nome non suggerisce nulla, ma si tratta di una delle scuole più antiche e rinomate della città, situata in piazza di Spagna e distante più di un’ora di mezzi pubblici dall’Elis.
ogni giorno i ragazzi del doposcuola beneficiano di un contributo professionale e volontario
Dopo lo studio è il momento delle attività formative e sportive. In questi quasi due anni di Doposcuola Elis ci sono state decine di volontari che hanno portato le loro esperienze al servizio della formazione di questi ragazzi. Praticamente ogni giorno i ragazzi del doposcuola hanno beneficiato di un contributo professionale: dal golf a come si scrive un curriculum, dal calcio al corso di pasticceria.
Il Making Lab
Il Making Lab del Doposcuola Elis è un laboratorio creativo gestito direttamente dai ragazzi: “Ci siamo ispirati a un insegnamento educativo - spiega Marco Castrovillari, coordinatore del Doposcuola Elis - che avesse come scopo non gettare via ciò che si è rovinato (che sia un oggetto o un rapporto umano) e che insegnasse a valorizzarlo, riparandolo per farne nascere qualcosa di ancora più umanamente prezioso”.
La prima riparazione che i ragazzi hanno effettuato è stata quella del supporto a una statuetta della Madonna, posta nell’oratorio della scuola. Un’altra riparazione ha riguardato la parrocchia di san Giovanni Battista al Collatino, vicina alla scuola: i ragazzi hanno provveduto alla riparazione dell'impianto interno e del telecomando di un vecchio stereo che era "parcheggiato" in parrocchia. Adesso è disponibile per qualsivoglia attività parrocchiale.
Una chitarra elettrica della scuola di un certo valore sul mercato musicale, aveva un problema all'impianto elettrico. La spesa da un liutaio sarebbe stata, nella migliore delle ipotesi, di oltre 120 euro. Grazie a uno dei professori della scuola, i ragazzi sono riusciti a dare una nuova vita allo strumento. Mettere le mani sull'oggetto in questione è stata una vera e propria esperienza educativa.
“Scegliendo di aggiustare qualcosa di danneggiato non solo se ne riconosce il valore, ma si sviluppa un naturale e comprensibile attaccamento. In queste esperienze le "cose" aggiustate portano seppur piccoli segni della riparazione - conclude Marco - come se fossero delle cicatrici. Questo testimonia ai ragazzi che da una ferita risanata, con l'impegno costante verso il meglio, può rinascere una forma di bellezza superiore.
I segni lasciati dalla vita sulla loro pelle e nella loro mente hanno un valore e un significato: la loro presenza può essere sempre vissuta come un fatto positivo, anche solo con un piccolo aggiustamento di prospettiva. Questo è l'obiettivo che desideriamo ottenere per le vite delle giovani persone che abitano il doposcuola”.
I ragazzi messi alla prova dal Tribunale
Un piccolo gruppo dei ragazzi iscritti al Doposcuola Elis sono “messi alla prova” dal Tribunale. Questo significa che per un periodo di sei mesi il giovane, di cui è già stata accertata la responsabilità penale per un reato, viene affidato al Doposcuola Elis direttamente dall’autorità giudiziaria: l’eventuale esito positivo della prova determina l’assoluzione del ragazzo. Molte volte succede che un ragazzo assolto rimanga al doposcuola proprio come volontario, per aiutare le persone che si trovano nella sua stessa soluzione e restituire così gratuitamente il favore ricevuto in precedenza.
per un periodo di sei mesi il giovane viene affidato al Doposcuola Elis direttamente dall’autorità giudiziaria
“Questa è per esempio la storia di Luca - racconta Pierluigi Bartolomei - , ragazzo di un quartiere periferico di Roma. Grande appassionato di rugby, si fida delle persone sbagliate e inizia ad assumere sostanze dopanti: diventa il giocatore più forte della sua squadra, ma cade nella dipendenza da steroidi. Finisce anche a spacciare sostanze dopanti, fino a che un suo “cliente” messo alle strette da un’indagine della polizia non fa il suo nome. Dopo un regolare processo presso il Tribunale dei Minori, a Luca, diciassettenne, viene concessa la messa alla prova e il suo assistente sociale lo coinvolge nel Doposcuola Elis. Oggi Luca aiuta i volontari nell’insegnamento dell’italiano a ragazzi stranieri ed è di ausilio nell’organizzazione delle attività sportive”.
A volte i ragazzi che arrivano dal Tribunale vivono in situazioni sociali davvero estreme come Giacomo, figlio di una donna abruzzese e di un manush. “Il ragazzo - continua Pierluigi - sin da piccolo è stato avviato alle tradizioni criminali; è cresciuto con un coltello in tasca in una realtà nomade. Da quando ha undici anni lui e la sua famiglia sono rimasti a Roma, in un campo. Il campo dove vivono è un porto franco dove il ragazzo trascorre il suo tempo con gruppi criminali di diversa estrazione che vi nascondono armi e refurtiva, in cambio di soldi e favori. Dopo un reato di rapina a mano armata ai danni di una coppia di turisti, Giacomo recidiva”.
A volte i ragazzi che arrivano dal Tribunale vivono in situazioni sociali davvero estreme
A questo punto il giudice concede la messa alla prova nell’ambito del Doposcuola Elis. Giacomo, ogni giorno che entra a scuola, si ferma davanti all’immagine della Madonna e dice una preghiera. Al doposcuola Giacomo entra in modo guardingo si sente giudicato: “Voi pensate che io sia uno zingaro e quindi un criminale”.
Il pregiudizio dura poco: dopo una prima conoscenza con i volontari ed i ragazzi, Giacomo ha percepito di essere “una parte del tutto”. Ha cominciato ad adoperarsi in piccole azioni utili agli altri, non solo a se stesso: apparecchiare la tavola con i volontari, montare i tatami con i judoka o magari collaborare nell’orto. La sua esperienza nella “Barbiana al Tiburtino”, tocca un picco positivo quando dice: “Voi italiani non siete tutti uguali, qua state davvero avanti. Sapete come vivere senza giudicare nessuno e qui si impara facendo: dalla pratica”. Ad oggi Giacomo ha finito la sua messa alla prova e, ogni tanto, passa dal Doposcuola Elis per salutare i volontari e racconta che, grazie ai valori che gli sono stati insegnati qui, sta facendo un corso per diventare pizzaiolo.
Avanti il prossimo
nello studio del preside chiunque tra i ragazzi del doposcuola può essere visitato da un medico professionista volontario
Oltre alle attività di formazione e allo sport, grazie a dei volontari medici è stato attivato il servizio “Avanti il prossimo”. Proprio nello studio del preside chiunque tra i ragazzi del doposcuola può essere visitato da un medico professionista volontario, ogni venerdì. Le visite mediche servono ai ragazzi per essere mandati in strutture specializzate qualora ce ne fosse bisogno. Per questa visita medica non servono prenotazioni, né codice fiscale o tessera sanitaria: “I ragazzi delle periferie che vivono in uno stato di abbandono - spiega Pierluigi - e i giovani che sbarcano a Lampedusa dopo aver attraversato il Mediterraneo con il barcone sono gli abituali clienti verso i quali riservare la massima attenzione possibile”.
L’Ape Operaia
L’impegno richiesto ai ragazzi del Doposcuola Elis non si limita agli ambienti della scuola. Dopo alcuni mesi di attività, ha preso piede il progetto “Ape Operaia”. I ragazzi del doposcuola si recano a titolo gratuito nelle case degli abitanti del quartiere della scuola, Casal Bruciato, per effettuare riparazioni e interventi di piccola manutenzione. L’idea principale per Pierluigi è quella di “allargare i confini della Scuola per entrare nelle viscere del quartiere che ci ospita”.
I ragazzi del doposcuola si recano a titolo gratuito nelle case del quartiere della scuola per effettuare interventi di piccola manutenzione
La cinta di una serranda, la guarnizione di un rubinetto, l’armadio che non si chiude, il letto che cigola, una lampada danneggiata, la tinteggiatura di un piccolo ambiente… Questi piccoli interventi gratuiti hanno lo scopo di rendere meno grigia la vita di anziani soli o di persone che vivono nell’indigenza all’interno del quartiere.
I numeri del primo anno del Doposcuola Elis
In una lettera inviata ai sostenitori del progetto Doposcuola Elis, Pierluigi ha redatto un bilancio del primo anno di attività. Grazie ai contributi dei sostenitori del progetto, la scuola ha potuto accogliere “circa 300 ragazzi la mattina e 90 nel pomeriggio - scrive Pierluigi - molti dei quali sono minori non accompagnati ospiti di varie case famiglia, insieme a numerosi ragazzi romani privati, senza alcuna colpa, dei loro affetti più cari e del focolare domestico”. Inoltre:
- sono state erogate 176 giornate di formazione pratica al mattino (pari a 1056 ore) e circa 154 giornate (pari a 308 ore) di doposcuola.
Qui i numeri del lavoro realizzato in borgata a favore dei ragazzi fuori dal circuito scolastico, provenienti da case famiglia, da assistenti sociali e dalla strada:
- 7.700 pasti completi
- 70 giornate (pari a 140 ore) di sport.
- 37 giornate (pari a 74 ore) di musica.
- 37 giornate (pari a circa 37 ore) di italiano per stranieri
- ripetizioni di: matematica (198 ore), italiano (223 ore), fisica (72 ore), economia e diritto (166 ore), tecnologia (198 ore), storia (132 ore). Per un totale di 989 ore di assistenza allo studio.
- 154 giornate (pari a circa 308 ore) di “Agorà” su cittadinanza attiva.
- 105 giornate (230 ore circa) di competenze professionali: Falegnameria, Impianti Elettrici, Muratura, Idraulica/Termoidraulica e Saldatura.
- Realizzati 15 interventi con Ape Operaia nelle case di famiglie meno abbienti del quartiere.
- Aiutato 4 famiglie (una di Subiaco, due di Tor Bella Monaca, e una di Casal Bruciato) a pagare le utenze domestiche e ad acquistare vestiti, scarpe e libri per i loro figlioli.
- Tre ragazzi minorenni dal Tribunale dei minori ammessi alla prova.
Uno dei primi ragazzi che hanno partecipato al Doposcuola Elis è Ibrahim ed è arrivato in Italia dal Senegal. In questo video racconta la sua storia.