Festa di Guadalupe: dieci frasi e nuova pagina Facebook

In occasione della festa della beata Guadalupe Ortiz de Landázuri, diamo notizia della pagina Facebook in italiano e condividiamo dieci sue frasi prese dal libro “En Vanguardia: Guadalupe Ortiz de Landázuri (1916 - 1975)”, edizioni RIALP, Madrid.

Da oggi è possibile mettere “mi piace” e seguire la pagina Facebook della beata Guadalupe Ortiz de Landázuri (1916-1975), ricercatrice, dottoressa in chimica e ricercatrice spagnola, la quale, fra le altre cose, aveva portato il messaggio dell’Opus Dei in Messico. 

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Per festeggiare Guadalupe, condividiamo alcune sue frasi, dalle quali emergono la sua sincerità, la passione per le piccole cose fatte bene, il suo affetto filiale verso san Josemaría (“il Padre”), e il suo desiderio di lottare per essere migliore nonostante i propri limiti umani. Anche per queste sue caratteristiche, papa Francesco l’ha portata ad esempio di “santità della normalità”. Le frasi sono prese dal libro “En Vanguardia: Guadalupe Ortiz de Landazuri (1916 - 1975)”, edizioni RIALP, Madrid:

  1. Ricordo quando ho conosciuto il Padre. Un pomeriggio di fine gennaio dell’inverno del 1944, a Madrid. Io non sapevo, fino a quel momento, assolutamente nulla, nemmeno, naturalmente, dell’esistenza dell’Opus Dei. Quel colloquio fu decisivo per la mia vita, in un villino in zona Colonia del Viso (centro femminile dell’Opus Dei in via Jorge Manrique 19). - 13 luglio 1975

  2. Molte volte mi addormento durante l’orazione e in generale mi distraggo molto. - 25 settembre 1945

  3. Oggi con un furgoncino sono andate a prendere molti chili di patate e fagioli. Pensa tu come siamo contente. - 28 marzo 1946. A causa della guerra civile, nella residenza universitaria in cui viveva Guadalupe a volte si soffriva la fame

  4. Non è forse vero che questo è il nostro cammino? I piedi a terra ma guardando sempre (appena possibile) verso il cielo, per vedere poi con maggiore chiarezza quello che succede accanto a noi. - 7 giugno 1949

  5. 5 ottobre: In Messico mi sono ammalata gravemente. Non ho paura di morire. - 5 ottobre 1952

  6. Siamo tutte fatte di fango, e di cattiva qualità, e quando ci fanno risuonare, invece di un suono cristallino, tin... suoniamo come una scodella incrinata, tromp...; però, malgrado tutto, Dio ci ama. - 18 marzo 1954

  7. Che sicurezza sapere che il Padre prega per noi, per il nostro lavoro e per la nostra fedeltà. - 27 novembre 1957

  8. Anche se dentro sono un sacco di patate, ho sempre più voglia di lavorare, di fare. Pazienza, sono fatta così. - 12 agosto 1958, lettera alle sue amiche che abitavano a Villa Sacchetti, centro dell’Opus Dei di Roma, dove Guadalupe aveva vissuto per un breve periodo

  9. Capisco che non è il momento migliore per ammalarsi ma, se Dio lo volesse, cerca di curarti per bene e statti contenta, mi raccomando! - 7 novembre 1955, da una lettera a Cristina Ponce, direttrice di un centro dell’Opus Dei in Messico, che aveva omesso a Guadalupe di essere ammalata)

  10. Ho avuto la chiara sensazione che Dio mi parlava attraverso quel sacerdote, non soltanto con la sua parola, ma con la sua preghiera di intercessione per me. - 13 luglio 1975