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Con il recente Motu proprio Ad charisma tuendum, papa Francesco ha voluto incoraggiare tutti i fedeli dell’Opera a vivere con pienezza il dono che Dio fece a san Josemaría il 2 ottobre 1928, curando il carisma dell’Opus Dei per “promuovere l’azione evangelizzatrice che i suoi membri compiono” e, in questo modo, “diffondere la chiamata alla santità nel mondo, attraverso la santificazione del lavoro e degli impegni familiari e sociali” [1].
L’Opus Dei è dove c’è una sola persona dell’Opera e per questo ognuno deve lottare e farsi aiutare per incarnare nella propria vita lo stesso carisma di san Josemaría e arrivare così a “condividerlo con molte persone nell’ambiente familiare, professionale e sociale” [2].
San Josemaría ci ricorda «che Dio vi chiama per servirlo "nei" compiti e "attraverso" i compiti civili, materiali, temporali della vita umana: in un laboratorio, nella sala operatoria di un ospedale, in caserma, dalla cattedra di un'università, in fabbrica, in officina, sui campi, nel focolare domestico e in tutto lo sconfinato panorama del lavoro, Dio ci aspetta ogni giorno» [3].
Le testimonianze riportate in questo ebook narrano le storie di persone fra loro diverse, ma unite da uno stesso spirito, che cercano nella loro quotidianità di farci vedere che «sulla terra non c’è alcun lavoro umano onesto che non possa essere divinizzato, che non si possa santificare. Non c’è alcun lavoro che non dobbiamo santificare e rendere santificante e santificatore» [4].
Le testimonianze raccolte provengono da situazioni di vita personale e professionale molto diverse, ma si può individuare un doppio filo rosso. Da una parte lo sforzo creativo di vivere la presenza di Dio servendosi degli strumenti del lavoro come l’ago per cucire o lo spartito musicale; «questo spirito ci porta a cercare l’unione con Dio in ciò che ci occupa in ogni momento della nostra vita. Per questo, la santificazione del lavoro è cardine intorno al quale gira, in risposta alla grazia, la nostra ricerca della santità e dell’identificazione con Cristo» [5]. Dall’altra la consapevolezza che non conta tanto l’eccellenza o l’assoluta qualità del proprio lavoro, ma lavorare con amore e per amore e lasciare spazio agli altri anche nel proprio lavoro; perché è lì, nell’esercizio del nostro lavoro che il Signore ci chiama ad essere santi e perché è in questo modo che rispondendo alla chiamata di Dio, potremo servire la Chiesa come la Chiesa vuole essere servita.
[1] Motu proprio “Ad charisma tuendum” del 14 luglio 2022
[2] Lettera del prelato del 22 luglio 2022
[3] San Josemaría, Omelia “Amare il mondo appassionatamente”, 8 ottobre 1967
[4] San Josemaría, Lettera 31 maggio 1954, n. 17.
[5] Lettera pastorale del prelato del 28 ottobre 2020, n. 3
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