1. Gustate e vedete quanto è buono il Signore, dice il Salmista.
— La conquista spirituale, perché è Amore, deve essere — nel grande e nel piccolo — ansia di Infinito, di eternità. (Forgia, 1031)
2. Cerca di ottenere ogni giorno qualche minuto di quella benedetta solitudine che è tanto necessaria per mantenere in moto la vita interiore. (Cammino, 304)
3. Il tuo Crocifisso. —Già come cristiano dovresti portare sempre con te il tuo Crocifisso. E metterlo sul tuo tavolo di lavoro. E baciarlo prima di addormentarti e al risveglio: e se il tuo povero corpo si ribella contro l'anima, bacialo anche allora. (Cammino, 302)
4. La lotta del cristiano non ha soste, perché nella vita interiore si verifica quel continuo cominciare e ricominciare che impedisce che a un dato momento la superbia ci faccia considerare perfetti. (È Gesù che passa, 75)
5. Per cominciare a sostenere la prova, il cristiano non deve aspettare segnali esterni o stati d'animo favorevoli. Nella vita interiore ciò che conta non sono gli stati d'animo, ma la grazia divina, la volontà, l'amore. Tutti i discepoli furono capaci di seguire Gesù nell'ora del trionfo a Gerusalemme, ma quasi tutti lo abbandonarono nell'ora ignominiosa della Croce. (È Gesù che passa, 75)
6. In questa giostra d'amore, le cadute non devono avvilirci, ancorché fossero gravi, purché ci rivolgiamo a Dio nel Sacramento della Penitenza con dolore sincero e proposito retto. Il cristiano non è un collezionista fanatico di certificati di servizio senza macchia. (È Gesù che passa, 75)
7. Siamo creature, e come tali abbiamo tanti difetti. Direi che conviene che ve ne siano sempre: sono come un'ombra che fa sì che nell'anima, per contrasto, risaltino di più la grazia di Dio e il nostro sforzo di corrispondere al favore divino. Questo chiaroscuro ci fa più umani, più umili, più comprensivi, più generosi.(È Gesù che passa, 76)
8. Ma, mi direte, quando abbiamo raggiunto ciò che amiamo con tutta l'anima, smettiamo di cercare. La libertà, in tal caso, è scomparsa? Vi assicuro che proprio allora la libertà è più operativa che mai, perché l'amore non si accontenta di adempimenti abitudinari, e non è compatibile con il tedio o l'apatia. Amare significa ricominciare ogni giorno a servire, con segni operativi di affetto. (Amici di Dio, 31)
9. Avanti, qualunque cosa succeda! Ben protetto dal braccio del Signore, considera che Dio non perde battaglie. Se ti allontani da Lui, quale ne sia il motivo, reagisci con l'umiltà di chi vuole cominciare e ricominciare; di chi vuol fare da figlio prodigo tutti i giorni e anche molte volte nel corso delle ventiquattro ore; di chi vuole risanare il suo cuore contrito nella Confessione, vero miracolo dell'Amor di Dio. (Amici di Dio, 214)
10. Anche tu un giorno potrai sentire la solitudine del Signore sulla Croce. Cerca allora l'appoggio di Colui che è morto ed è risorto. Trova rifugio nelle piaghe delle sue mani, dei suoi piedi, del suo costato. E si rinnoverà la tua volontà di ricominciare, e intraprenderai di nuovo il cammino con maggiore decisione ed efficacia. (Via Crucis XII, 2)
11. Accorri con perseveranza davanti al Tabernacolo, fisicamente o con il cuore, per sentirti sicuro, per sentirti sereno: ma anche per sentirti amato..., e per amare! (Forgia, 837)
12. Non aver paura, non intimidirti, non stupirti, non lasciarti prendere da una falsa prudenza.
La chiamata a compiere la Volontà di Dio — anche la vocazione — è repentina, come quella degli Apostoli: trovare Cristo e seguire il suo richiamo...
— Nessuno di loro esitò: conoscere Cristo e seguirlo fu tutt'uno. (Forgia, 6)
13. Distrarti. —Hai bisogno di distrarti!..., spalancando gli occhi perché entrino bene le immagini delle cose, o chiudendoli quasi, per esigenze della tua miopia...
Chiudili del tutto! Abbi vita interiore e vedrai, con colore e rilievo insospettati, le meraviglie di un mondo migliore, di un mondo nuovo: e vivrai l'intimità con Dio..., conoscerai la tua miseria..., e ti deificherai... con una deificazione che, nell'avvicinarti a tuo Padre, ti renderà più fratello dei tuoi fratelli, gli uomini. (Cammino, 283)
14. Non so che cosa capiti a te..., ma io ho bisogno di confidarti la mia emozione interiore, quando leggo le parole del profeta Isaia: “Ego vocavi te nomine tuo, meus es tu!” — Io ti ho chiamato, ti ho portato nella mia Chiesa, sei mio! Dio mi dice che sono suo! C'è da diventare pazzi d'Amore! (Forgia, 12)
15. Mi sembra molto opportuno che tu esprima al Signore con frequenza un desiderio ardente, grande, di essere santo, anche se ti vedi pieno di miserie...
— Fallo, proprio per questo! (Forgia, 419)