Un'unica famiglia: essere Opus Dei, lì dove sei (X) - Cristina, Pisoniano

Cristina, organista e appassionata di filosofia, per coltivare il suo sogno musicale ha deciso di lasciare l’Argentina per l’Italia. In questa testimonianza racconta cosa significa per lei essere Opus Dei a Pisoniano.

“Io e mio marito Daniel ci siamo conosciuti all'università di Buenos Aires, studiavamo entrambi filosofia, racconta Cristina. Eravamo giovani, ma condividevamo già allora la grandissima speranza di costruire una grande famiglia”.

Ora Daniel e Cristina sono sposati con cinque figli: il loro sogno è diventato realtà.

“Ho sempre avuto un grande amore per la musica - racconta Cristina -, anche dopo la nascita dei miei figli, quando avevo del tempo libero, mi piaceva sedermi al pianoforte e suonare qualche pezzo. Il mio strumento preferito è l’organo - continua- e un giorno, per divertimento, ho deciso di registrare un video mentre eseguivo un componimento di Bach. Sempre per gioco, ho voluto pubblicarlo online e inaspettatamente ha avuto un grandissimo successo”.

Da quel giorno sono arrivati inviti per concerti ed esibizioni in tutto il mondo. A Cristina tutto ciò non sembrava possibile, ma l’organo è sempre stata la sua passione e i figli erano ormai cresciuti: decise, così, di partire.

“La mia attività musicale è stata molto apprezzata. Ho capito che il posto giusto per me e la mia famiglia era in Europa - rivela Cristina -. Così, dopo molte preghiere e riflessioni abbiamo deciso di trasferirci in Italia, a Pisoniano, un piccolo borgo medievale in provincia di Roma. Con noi è venuta Ines, la figlia più piccola - aggiunge Cristina -. Daniel era felicissimo e questo era molto importante per me”.

Cristina ora insegna filosofia a Roma, ma la sera e il fine settimana torna a casa e vive immersa nella bellezza medievale di Pisoniano.

Una famiglia ovunque vada

“Ho conosciuto l’Opus Dei all'età di diciotto anni - dice Cristina -. Cercavo un sacerdote per la confessione e un’amica di mia madre mi ha consigliato di andare in un centro dell’Opera a La Plata. Non sapevo cosa aspettarmi da quel posto, ma mai avrei pensato di ricevere la calda accoglienza che mi è stata riservata. Lì ho trovato una famiglia, ho scoperto la mia vocazione: due anni dopo chiesi l’ammissione all'Opus Dei come soprannumeraria”.

Cristina ha viaggiato molto per lavoro, ma ovunque andasse, Helsinki, Mosca, San Pietroburgo, Riga, aveva la certezza che la famiglia dell’Opus Dei sarebbe stata vicino a lei: “Siamo una famiglia che cresce, che sente di portare una fiamma viva, quella della gioia della vita cristiana. Lo spirito dell’Opera me lo porto dietro in ogni città in cui vado, è proprio vero che l’Opus Dei siamo noi”. Adesso che vive stabilmente in un luogo in cui non c’è un centro dell’Opus Dei, si reca a Roma una volta a settimana per seguire i mezzi di formazione cristiana, come il circolo.

La filosofia e la musica come preghiera

In Argentina Cristina insegnava filosofia all'università: “Questa disciplina - racconta - mi ha sempre affascinato, per me la Filosofia è Cristo. Ho voluto trasmettere questa mia passione anche a chi mi stava attorno, così ho deciso di dare lezioni di filosofia alle mie amiche. Eravamo una decina e ci incontravamo a casa mia o al ristorante. È stato molto bello e speciale, grazie a questa esperienza abbiamo legato molto”.

A Pisoniano Cristina ha trovato nella musica il mezzo avvicinare gli altri a Gesù: suona l’organo nella chiesetta del paese, dà lezioni di pianoforte e canta alle feste delle amiche.

“La musica è un regalo che Dio ha fatto all'uomo, è piena di spirito cristiano - dice Cristina -. Quando canto è come se pregassi: è il mio modo di ringraziare Dio per la bellezza della vita e del creato. Ciò che mi affascina più di ogni cosa è che non devo fare grandi sforzi per trasmettere tutto questo agli altri: la musica fa tutto da sola”.