San Josemaría stava trascorrendo alcuni giorni a Caglio, un paesino vicino a Como, nel nord Italia. Quella mattina, dopo aver celebrato la Messa e fatto il ringraziamento, si era messo a leggere il giornale quando, con grande chiarezza e con forza irresistibile, sentì imprimersi nella sua anima una locuzione divina: Adeamus cum fiducia ad thronum gloriae ut misericordiam consequamur: ricorriamo fiduciosi al trono della gloria, per ottenere misericordia.
Il Fondatore ricorreva sempre all’intercessione della Madonna e la locuzione “lo confermò nella necessità di rivolgersi sempre a Lei” (Javier Echevarría, Sum. 3276).
Mons. Julián Herranz, che sentì il racconto dalle labbra del Padre poco dopo il suo ritorno da Caglio, narra che in quel periodo erano già cominciati i lavori di Cavabianca, la sede definitiva del Collegio Romano della Santa Croce, e il Padre chiese che vi fosse collocato un bassorilievo in pietra con la Madonna in trono, incoronata dalla Santissima Trinità, e sul basamento le parole della locuzione. Inoltre, il Padre suggerì che, in attesa della soluzione giuridica appropriata per l’Opera, si recitassero quelle parole come giaculatoria, per ottenere dalla Madonna la grazia tanto desiderata; cosa che i suoi figli fecero per tanti anni.
“Per questo – continua Mons. Herranz – fu grandissima la nostra gioia e la nostra gratitudine alla Santissima Vergine quando il Papa (che non sapeva nulla di tutto ciò) rese pubblica la sua decisione di erigere l’Opus Dei in Prelatura personale proprio il 23 agosto 1982, anniversario della speciale luce divina ricevuta dal Fondatore undici anni prima”(Sum 4030).
Andrés Vázquez de Prada, Il Fondatore dell’Opus Dei, (III): I cammini divini della terra, Ed. Leonardo International, 2004