“Sono alunne che hanno bisogno di molto affetto, di essere guardate negli occhi”

Sofia Miguens è una maestra elementare del Buen Consejo, una scuola che svolge un lavoro di reinserimento sociale di ragazze che stanno nel borgo 21-24 di Buenos Aires e nei quartieri limitrofi. Mediante l’educazione, la scuola cerca di aprire loro nuovi orizzonti.

Sofia Miguens è una maestra elementare del Buen Consejo

"L'insegnamento è un continuo richiamo a crescere ogni giorno di più per potere poi contagiare le mie capacità alle mie alunne", dice Sofia parlando della sua professione. Ha 28 anni e dal 2007 lavora come maestra elementare nella scuola Buen Consejo, a Buenos Aires.

La scuola è ubicata a Barracas ed è stata fondata nel 1918. Il 60% delle alunne proviene dal borgo 21-24 e da Zavaleta; persegue l'integrazione sociale per mezzo dell'educazione, in modo che le alunne possano accedere agli studi superiori o a impieghi qualificati. Nello stesso tempo mira a dare un proprio contributo al recupero culturale, economico e spirituale delle famiglie.

Il Comune di Buenos Aires provvede agli stipendi dei docenti e alcuni benefattori contribuiscono a coprire le altre spese. Sul piano spirituale la scuola è affidata alla Prelatura dell'Opus Dei, che si occupa dell'educazione cattolica e dell'assistenza spirituale, sia delle alunne che delle loro famiglie.

Le ragazze provengono da famiglie alle prese con difficoltà di ogni tipo, sia economiche che culturali e sociali; famiglie molto colpite dalla povertà e dalla delinquenza", spiega Sofia. Nella scuola cercano non soltanto nozioni, ma anche affetto e sostegno. "Appena metto piede a scuola, vengo circondata da centinaia di faccette che si aspettano da me il dono di un sorriso. Sono alunne che hanno bisogno di molto affetto, di essere ascoltate, di essere guardate negli occhi quando raccontano qualcosa, di qualcuno che s'interessi ai loro problemi, ma anche che stabilisca con precisione i limiti", spiega Sofia.

Fa notare che tutte le ragazze cercano di capire ciò che è bene e ciò che è male, di capire come stanno le cose. La loro figura di riferimento diventa la maestra. Nel caso specifico, inoltre, Sofia sottolinea che nella scuola il rispetto verso l'autorità è notevole, e questo l'aiuta a essere più consapevole della sua responsabilità: "Uno diventa un esempio, e ciò che dice loro probabilmente non lo sentiranno dire mai più. È molto gratificante vedere come poche parole possono aprire a ciascuna di loro nuovi orizzonti, aiutandole a migliorare".

Il Card. Bergoglio in una delle sue visite alla scuola

Più di 30 alunne del Buen Consejo si sono iscritte alle varie facoltà universitarie di Buenos Aires per continuare gli studi. "Nella maggioranza dei casi si tratta di alunne i cui genitori erano riusciti a mala pena a completare gli studi elementari; ecco perché ottenere il titolo universitario ha per loro e per le loro famiglie un'enorme importanza, perché non lo avrebbero mai incluso fra le possibilità se non fosse stato per il lavoro che si fa a scuola – commenta emozionata la maestra –. Si apre loro un panorama impensato, grazie al quale possono aiutare le loro famiglie e proporre a se stesse aspirazioni sempre più alte".

"So bene che il mio lavoro può servire alla società, facendo tante cose piccole con molto amore", dice entusiasta Sofia, che ha cominciato a rendersi conto della propria vocazione quando frequentava la scuola secondaria e dava lezioni di sostegno in un quartiere sottosviluppato della provincia. Era anche quella che spiegava sempre le varie materie alle compagne. "Se io avevo studiato a casa o se avevo capito gli esercizi, sarebbe stato uno spreco non condividerlo con le amiche. Lo consideravo…un tempo perso!". Non sapeva bene se proseguire gli studi in Storia o in Matematica, ma alla fine si decise per Scienze dell'Educazione, che includeva anche il Magistero.

Per il momento non riesce a immaginare di poter lavorare in un altro posto. "Questa è la via che Dio ha tracciato e scelto per me. È come la locomotiva che mi spinge, che mi fa andare avanti nella vita, che mi aiuta a crescere ogni giorno un po' di più". Secondo lei, il Buen Consejo è il luogo da scegliere una e mille volte. Dice che una delle principali soddisfazioni che la scuola le dà è sapere che niente di ciò che fa o dice è infecondo. "Posso assicurare che è una scuola dove nulla di ciò che uno ha fatto bene lo ha fatto invano; nulla va sprecato", conclude con un sorriso, con la gioia di sapere che il suo contributo germoglierà e darà grandi frutti in tutte queste ragazze che oggi hanno bisogno di lei.