“Un mare senza sponde”, vasto quanto gli infiniti campi dell’agire umano, che ogni cristiano è chiamato a “illuminare con la luce del Vangelo”. A questa immagine, molto cara al Beato Josemarìa Escrivà, si è ispirato l’incontro svoltosi il 24 novembre scorso presso la Residenza universitaria delle Peschiere a Genova sul tema della solidarietà e del volontariato nell’eredità spirituale del fondatore dell’Opus Dei.
In linea con l’insegnamento del Beato, che raccomandava sempre di anteporre ai discorsi altisonanti la concretezza del lavoro quotidiano, quella del 24 novembre scorso ha voluto essere soprattutto una giornata di testimonianza. Apertasi al mattino con l’inaugurazione della mostra fotografica dedicata ad alcune iniziative d’impegno sociale nate dall’incontro di giovani genovesi con lo spirito dell’Opus Dei, la manifestazione ha vissuto momenti di particolare intensità con le testimonianze personali portate dal professor Umberto Farri e dall’onorevole Alberto Michelini.
Presentato dal moderatore, l’Assessore regionale alla Sanità Piero Micossi, Umberto Farri, fondatore e Presidente dell’Istituto per la Cooperazione Universitaria (ICU), ha ripercorso le tappe salienti della storia di questa ONG. Sorto nel 1967, in un periodo tormentato per il mondo giovanile, l’Istituto ebbe origine da un’intuizione del Beato Josemarìa. “In un momento in cui le nuove generazioni da un lato chiedevano più impegno, ma dall’altro apparivano orientate verso utopie sempre più astratte – ha ricordato Farri - il fondatore dell’Opera fece una proposta diversa che parlava ai giovani concretamente di cooperazione.
Un’idea la cui attuazione era naturalmente affidata alla responsabilità attiva e personale dei cristiani presenti in Università, chiamati ad essere seminatori di pace e di gioia anche in quei giorni non facili”. A distanza di oltre trent’anni sono diverse le opere che l’ICU ha realizzato nelle zone più povere del mondo. Ospedali, università, progetti di sviluppo a cui lavorano persone che “partecipano al grave compito di rendere più umana e più giusta la società temporale”.
E proprio a questo messaggio, che vede nell’impegno quotidiano il principale strumento per costruire un mondo di pace e di giustizia, ha fatto riferimento l’intervento di Alberto Michelini, deputato e giornalista, già inviato speciale del TG1 al seguito di Giovanni Paolo II.
Michelini ha Illustrato a Genova il filmato in via di realizzazione per il centenario della nascita del Beato Josemaría. Il filmato, che verrà proiettato per la prima volta durante il prossimo Convegno organizzato dall’Università della Santa Croce in occasione del Centenario della nascita del Beato Josemaría, a Roma, contiene una raccolta di testimonianze, provenienti da tutto il mondo, di persone appartenenti alle più disparate classi sociali – dal macellaio di Hong Kong al businessman della City – che “seguendo lo spirito dell’Opus Dei si sforzano– secondo una nota espressione del Beato Josemaría - di «trasformare in endecasillabi la vita quotidiana», santificando il proprio lavoro e contribuendo a creare un ambiente di serenità e di amicizia che può davvero cambiare la faccia della Terra”.
Conduttore Silvano Balestreri, giornalista del “Secolo XIX”, la giornata si è conclusa con le testimonianze di alcuni giovani che hanno partecipato, nel corso degli anni, alle attività di volontariato promosse dalla Residenza sia in città che in diverse parti del mondo, dal Caucaso ai Balcani, al Centro America. Sulle esperienze nel Centro Storico di Genova e sul lavoro in Nicaragua sono stati prodotti due cortometraggi, proiettati per l’occasione alla presenza dei registi Jan Michelini e Nicola Ostrogovich e dell’ideatore Luca Manzi.