Saxum, “Vivere la Terra Santa”

Il 9 giugno, presso la Pontificia Università della Santa Croce, si è tenuto un incontro con mons. Pierbattista Pizzaballa, amministratore del Patriarcato Latino di Gerusalemme. L'incontro è stato organizzato dall’Associazione Amici di Saxum, e tra i relatori era presente mons. Fernando Ocáriz, prelato dell'Opus Dei.

Il convegno è stato aperto da un intervento del prelato dell'Opus Dei, mons. Fernando Ocáriz, che ha introdotto brevemente il progetto Saxum. Il progetto, ha ricordato il prelato "si è dimostrato una splendida occasione di collaborazione internazionale" al quale hanno contribuito "molte migliaia di persone di tanti Paesi e delle più diverse condizioni professionali e sociali".

Mons. Ocáriz ha voluto evidenziare inoltre come chi partecipa a questo progetto stia contribuendo anche "alla nuova evangelizzazione di tante persone che proprio in Terra Santa possono scoprire la grandezza e la bellezza della salvezza portata da Gesù Cristo. [...] In questo modo è possibile contribuire arealizzare un ambiente di convivenza civile, necessario per il recupero ed il mantenimento della pace anche in territori tanto provati come quelli del Medio Oriente".

Il prelato dell'Opus Dei ha concluso il suo intervento riportando alcune parole di san Josemaría sul tema della pace: "In nome dell'amore vittorioso di Cristo, noi cristiani dobbiamo percorrere tutti i cammini della terra per essere, con le parole e le opere, seminatori di pace e di gioia" (San Josemaría, È Gesù che passa, n. 168).


Di seguito riportiamo un estratto di un articolo di Romasette.it sulla giornata ► Articolo integrale

Ha auspicato la ricerca di nuove vie di dialogo per una soluzione al conflitto tra israeliani e palestinesi l’arcivescovo Pierbattista Pizzaballa, amministratore del Patriarcato Latino di Gerusalemme, intervenuto sabato 9 giugno al convegno “Vivere la Terra Santa” organizzato dall’Associazione Amici di Saxum alla Pontificia Università della Santa Croce, affidata alla Prelatura della Santa Croce e all’Opus Dei. […]

«non spetta alla Chiesa offrire soluzioni politiche, essa però può dare un suo contributo fondamentale alla pace»

[…] L’amministratore apostolico di Gerusalemme ha spiegato che «non spetta alla Chiesa offrire soluzioni politiche, essa però può dare un suo contributo fondamentale alla pace: noi pastori non dobbiamo elaborare teorie ma dobbiamo dire una parola chiara, anche di speranza, alla nostra gente». E proprio questo vuol essere l’obiettivo della Giornata ecumenica di preghiera per la pace in Medio Oriente, convocata a Bari da Papa Francesco per il prossimo 7 luglio, che «sarà importante perché unisce tutte le diverse anime cristiane del Medio Oriente».

Pizzaballa ha parlato poi dell’ecumenismo in Terra Santa riferendo primariamente della propria personale esperienza: «Ho intessuto amicizie con ebrei e musulmani, persone meravigliose che mi hanno arricchito in questi anni e senza le quali non potrei vivere a Gerusalemme», una città che «è simbolo religioso imprescindibile, che non è mai stata di nessuno perchéè la madre di tutti noi».

«È un tempo molto bello:non siamo alla pace liturgica ma lavoriamo insieme molto bene in una convivenza umana assolutamente positiva»

L’arcivescovo ha sottolineato poi come tra le Chiese presenti in Medio Oriente si stia vivendo «un tempo molto bello: non siamo alla pace liturgica ma lavoriamo insieme molto bene in una convivenza umana assolutamente positiva, grazie anche a generazioni di leadership cristiane di nuova formazione». Ancora, Pizzaballa ha evidenziato come «il calo della presenza cristiana in Terra Santa non è un segno preoccupante: non siamo una Chiesa morente ma viva e vivace con congregazioni di religiose e religiosi che operano fortemente radicati nel territorio, quella terra dove ha camminato il Redentore».

Nel corso del convegno, presieduto dal prelato dell’Opus Dei mons. Fernando Ocáriz, è stato presentato il Progetto Saxum, intitolato ad Álvaro del Portillo, il più stretto collaboratore e primo successore del fondatore dell’Opus Dei Josemaría Escrivá, proprio da quest’ultimo soprannominato “Saxum” per la sua tempra solida e dura come la pietra. Nato per la diffusione di una cultura di pace, dialogo e integrazione proprio nei luoghi più antichi della cristianità, il Progetto Saxum ha portato alla realizzazione, non lontano da Gerusalemme, di un centro residenziale e di un’area multimediale di alta specializzazione tecnologica per l’accoglienza dei pellegrini e la formazione delle guide che curano i pellegrinaggi in Terra Santa.

«Il nostro obiettivo è diffondere l’amore per la Terra Santa» (Aldo Bressi, Amici di Saxum)

«Il nostro obiettivo – ha chiosato Aldo Bressi, presidente dell’associazione Amici di Saxum – è diffondere l’amore per la Terra Santa, aiutando il maggior numero di persone a vivere un pellegrinaggio in quei luoghi, rendendo il loro soggiorno l’occasione per un rinnovamento interiore».