Rubbia alla Monterone di Napoli: il futuro è nel solare

Il premio Nobel per la Fisica ospite della Residenza Universitaria Monterone di Napoli in occasione dell'Inaugurazione dell'Anno Accademico.

“L’energia del futuro è il solare”: è quanto ha affermato Carlo Rubbia, premio Nobel per la fisica nel 1984, il 6 Novembre a Napoli per l’inaugurazione dell’anno accademico 2008/2009 della Residenza Universitaria Monterone, Collegio promosso dall’IPE (Istituto per ricerche ed attività educative). 

In occasione dell’incontro, presentato dal direttore della residenza, il dottor Emanuele Rizzardi, e moderato dal prof. Massimiliano Berti dell’Università Federico II di Napoli, il prof. Rubbia ha tenuto una prolusione dal titolo “Un’economia basata sulla conoscenza”, incentrata sul tema del fabbisogno energetico del pianeta. 

Dopo aver analizzato i tassi di crescita del fabbisogno energetico delle varie aree geografiche ed aver evidenziato i limiti e i rischi del continuare a far ricorso a fonti tradizionali non rinnovabili (in particolare, il petrolio, il carbone), nonché al nucleare tradizionale, ha ribadito che l’unica sorgente abbondante, non inquinante di energia e tutta da sfruttare è il sole.

La produzione dell’energia solare è un’opportunità soprattutto per i paesi dell’Europa meridionale (Spagna, Italia, Grecia).

Un impianto ad energia solare moderno non inquina, si realizza in tempi relativamente brevi (18 mesi) e, in prospettiva, garantisce potenze equiparabili a quelle di un attuale impianto nucleare. Inoltre lo sfruttamento dell’energia solare potrà ridurre la disparità nell’approvvigionamento e nei consumi energetici tra paesi poveri e ricchi.

Il prof. Rubbia  ha sottolineato che la soluzione al problema energetico esiste già. Si tratta di sviluppare su scala industriale gli impianti e i materiali di nuova generazione ormai conosciuti. Occorrono, pertanto, investimenti pubblici e privati. La questione è politica piuttosto che scientifica. 

All’incontro ha assistito un numeroso pubblico composto da studenti e docenti delle università partenopee, nonché dagli studenti ospiti della residenza e dalle loro famiglie.