L’iniziativa, prima nel suo genere, è stata organizzata dalla Fondazione Rui e dall’Aesi (Associazione Europea di Studi Internazionali), in collaborazione con il Ministero della Difesa, le Forze di Pace italiane a Sarajevo, la Missione delle Nazioni Unite in Bosnia-Erzegovina, le Ambasciate italiane a Sarajevo e Belgrado, l’Ambasciata Britannica a Sarajevo e le Università di Sarajevo, Belgrado e Mostar, con il supporto dell’Ufficio Relazioni Internazionali dell’Università “La Sapienza” di Roma. Alla Summer School hanno partecipato ventinove studenti e docenti provenienti da svariate università italiane e britanniche (tra cui La Sapienza di Roma, la Bocconi di Milano e le Università di Oxford e di Cambridge), insieme ad alcuni rappresentanti di Istituzioni ed Associazioni Internazionali.
Avendo come obiettivo quello di contribuire al processo di pace nell’area balcanica attraverso la cooperazione e la collaborazione universitaria, la Summer School ha fatto sì che si incontrassero i Rettori delle università appartenenti alle diverse entità etnico-politiche che costituiscono la Bosnia-Erzegovina e la Federazione di Serbia e Montenegro che durante il conflitto balcanico si erano trovate su fronti contrapposti. I lavori sono stati introdotti dall’Ambasciatore delle Nazioni Unite a Sarajevo, Jacques Klein, che ha inaugurato un seminario su Università e ricostruzione della società civile in Bosnia Erzegovina presso l’Università di Sarajevo.
Le attività sono poi proseguite a Mostar con due incontri con i Pro Rettori dell’Università di Mostar Ovest (croata) e Est (mussulmana) e a Belgrado, dove si è tenuta una sessione sull’Unione Europea e la nuova geopolitica nella regione balcanica, presenti il Rettore dell’Università e una rappresentanza dell’Ambasciata italiana. La Summer School era ospitata dall’Italian Battle Group di Sarajevo che, insieme ai carabinieri italiani dell'MSU hanno fornito ininterrottamente la scorta e il supporto logistico. L’iniziativa è stata ideata e coordinata da alcuni collegi universitari della Fondazione Rui, in cui la formazione spirituale e dottrinale è affidata alla Prelatura dell’Opus Dei.