​Premio Harambee: “Lottare perché le donne africane abbiano maggiore accesso all'università"

Il “Premio Harambee per la Promozione e l'Uguaglianza della Donna Africana” è stato assegnato quest'anno alla scienziata ivoriana Duni Sawadogo, per la sua lotta contro il traffico di medicinali contraffatti e per il suo sostegno alle studentesse universitarie e ricercatrici.

“Il modo migliore per aiutare a promuovere i diritti delle donne - secondo la vincitrice del premio Harambee, Duni Sawadogo- è impegnarsi per la loro scolarizzazione, che permette alle donne africane di sfuggire alla povertà e di sollevare le proprie famiglie. Questo impegno coinvolge insegnanti e scuole, università comprese. Insegnare e incoraggiare è quello che faccio tutto il giorno da 27 anni.”

Il premio è stato consegnato il 4 marzo da S.A.R. Teresa de Borbón dos Sicilias, presidente onorario di Harambee Spagna e da Nicolas Zombré, amministratore delegato del gruppo Pierre Fabre in Spagna. Il 5 e 6 marzo si sono tenute due conferenze stampa online con la vincitrice del premio.

Duni Sawadogo ha conseguito un dottorato in farmacia presso l'Università di Abidjan e un dottorato in biologia cellulare ed ematologia presso l'Università di Navarra. È professoressa di ematologia biologica e ricercatrice principale nella facoltà di farmacia dell'Università Felix Houphouet Boigny, Abidjan. È membro dell'American Society of Hematology (ASH).

Durante la pandemia, la dottoressa Sawadogo è stata nominata nel comitato direttivo dell'AIRP (Autorité Ivoirienne de Régulation Pharmaceutique), un organismo simile all'Agenzia Europea per i Medicinali, che ha approvato i vaccini per il Covid-19 e mette a disposizione della popolazione medicinali sicuri e poco costosi, per combattere il traffico di medicinali contraffatti.

Parlando ai media, Duni Sawadogo ha chiesto una maggiore collaborazione internazionale sull'accesso ai vaccini per il Covid-19, per evitare iniquità sulla disponibilità dei vaccini che, in alcuni Paesi, superano di tre volte le dosi necessarie. Inoltre la scienziata premiata ha chiesto "pari diritti per le donne", poiché "l'UNESCO stima che ci siano circa 132 milioni di donne tra i 6 e i 17 anni non scolarizzate. Questo status inferiore implica che mantengano la loro povertà e siano soggette ad un rischio maggiore di malattia”.

La dottoressa Sawadogo ha spiegato che "secondo la Banca Mondiale, nel 2019 c'era il 41,6% di studentesse universitarie nel mondo. Per quanto riguarda il mio Paese, era il 7,6%. Appartengo a quella percentuale molto bassa di donne ivoriane che hanno avuto la fortuna di fare studi universitari. Dobbiamo lottare perché le donne africane abbiano un maggiore accesso all'università".

Duni Sawadogo ha anche fatto riferimento al traffico di medicinali contraffatti, manipolati o di bassa qualità, che "è direttamente collegato alla resistenza agli antibiotici e agli antimalarici, e all'aumento dei pazienti con insufficienza renale".

La dottoressa Sawadogo afferma che il commercio illegale di medicinali è più lucrativo e genera più denaro di quello della droga e che, sebbene sia un problema globale, l'Africa è una regione che ne è gravemente colpita.


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