“Da domani inizierete il cammino per diventare non quello che desiderate essere, - ha detto mons. Sakai nell’omelia - ma quello che coloro che vi stanno vicini desiderano che siate. Non si tratta di essere il sacerdote che desiderate essere, ma di essere il sacerdote che si desidera”. Dopo aver ricordato ai nuovi sacerdoti che “Il sacerdote deve essere un buon pastore, come Cristo, ma anche una buona pecora,” mons. Sakai è ritornato con la memoria a trentasei anni fa, al giorno della sua ordinazione sacerdotale, quando regalò al beato Álvaro del Portillo, allora prelato dell’Opus Dei, un origami a forma di asino, animale molto caro al fondatore dell’Opus Dei, san Josemaría Escrivá. Prima della Messa ha regalato a ciascun ordinando un asinello confezionato da lui stesso con la medesima tecnica. Ricordando il giorno della sua ordinazione, il vescovo ausiliare di Osaka-Takamatsu ha così proseguito: il fondatore dell’Opus Dei “non è una persona morta quasi 50 anni fa, ma qualcuno che continua ad aiutarci oggi.
Ascoltare san Josemaría, che ha detto dal Cielo vi aiuterò di più, è la via per camminare fedelmente come un asinello”. Mons. Sakai ha concluso l’omelia spiegando il proverbio giapponese: “Quando vengono raccolte, le spighe d'orzo stanno in piedi, mentre quelle di riso si piegano sotto il peso del riso. Ecco perché c'è un detto. "Più un chicco di riso cresce, più si piega". Più esperienza farete come sacerdoti d'ora in poi, più è importante che diventiate umili. Se sarete umili, porterete più frutto”.
Alla fine della cerimonia, il prelato dell'Opus Dei, mons. Fernando Ocáriz, ha rivolto alcune parole di ringraziamento ai nuovi sacerdoti e alle loro famiglie, ricordando che il dono della vocazione "ci incoraggia a vivere quello che ci raccomandava san Josemaría: rimanere sempre in continuo ringraziamento", e invitando a pregare per le intenzioni di papa Francesco, "in particolare per la pace".
I 29 nuovi sacerdoti
Tra i nuovi sacerdoti il continente più rappresentato è l’Europa, e quest’anno, dopo quattro anni, ci sono anche due italiani, Daniele Mottura e Roberto Sorrenti.
Daniele è nato nel 1981 a Bruzzano, quartiere a nord di Milano dove è cresciuto insieme a suo papà, sua mamma e sua sorella maggiore. Dopo le elementari ha frequentato la scuola Faes Argonne. Durante il quarto anno di liceo suo padre si è ammalato e la malattia l’ha portato in Cielo. Le prime esperienze professionali di Daniele sono state nell’ambito del green building e della progettazione sostenibile per progetti che stavano iniziando a Milano per la riqualificazione delle zone di Porta Nuova. In seguito ha cominciato a dedicarsi allo student housing, occupandosi dell’accoglienza di studenti e giovani professionisti che cercavano alloggi a Milano. “Ho sperimentato le promesse - racconta Daniele - che il Signore mi ha fatto intendere negli anni passati: credo di essere cresciuto nell’amore al Signore, al Papa e al prelato dell’Opus Dei. Tutto ciò è avvenuto e mi rende felice”.
Roberto è originario di Paternò, in provincia di Catania. Ha frequentato un corso di formazione per “Tecnici del territorio” e ha svolto il servizio militare. Ha studiato Scienze della formazione per gli adulti e successivamente ha frequentato un master in amministrazione d’impresa. Prima di terminare gli studi di teologia, Roberto ha lavorato per oltre vent'anni per il Centro ELIS, occupandosi dei rapporti con le aziende e dello sviluppo della carriera universitaria in Ingegneria Digitale che si svolge nel Centro in collaborazione con il Politecnico di Milano "Il mondo del lavoro è un luogo privilegiato per costruire relazioni a lungo termine", sottolinea Roberto.
Wai Leung Ng (Billy) è nato a Hong Kong nel 1989 e ha studiato lingua e letteratura inglese e pedagogia. Ha lavorato per diversi anni come insegnante di inglese, etica e religione presso la scuola Tak Sun, dove si è avvicinato alla fede come studente ed è stato battezzato all'età di 17 anni. Dopo aver completato gli studi di teologia morale, sta scrivendo una tesi su "La compatibilità tra i concetti della legge naturale nel confucianesimo e nel cristianesimo". "Nel mio Paese c'è bisogno di molto apostolato verso le persone di altre tradizioni religiose", dice, "affinché conoscano e amino Gesù Cristo. Chiedo le vostre preghiere perché questo si realizzi e perché io possa fare bene la mia parte di sacerdote in questo progetto".
Djuna Pascal Mansinsa, nato a Kinshasa nel 1988, si è laureato come ingegnere meccanico nel 2013 presso l'Università di Kinshasa. Ha lavorato per tre anni all'ospedale di Monkole nella manutenzione di attrezzature e impianti. È venuto a Roma nel 2018 per conseguire il dottorato in teologia e sta terminando la sua tesi in teologia biblica sull'esegesi tipologica nella patristica.
I 29 sacerdoti provengono da diciannove Paesi. Questi i loro nomi:
- Cecil Otieno Agutu (Kenia)
- Ricardo Alanís Cristóforo (Messico)
- Chinwike Simon-Jude Asolibe (Nigeria)
- Renie Cavales Toco (Filippine)
- Gaétan Cœurderoy (Francia)
- Javier de Juan Pardo (Spagna)
- José de la Pisa Pérez de los Cobos (Spagna)
- Juan Carlos Díaz Palacio (Messico)
- Jordi Farreras Tió (Spagna)
- Matteo Frondoni (Svizzera)
- Abraham Geraldez Briones (Filippine)
- Pedro Gil Nogués (Camerun)
- Clemens Maria Gudenus (Austria)
- Jaime Hernández Ojeda (Stati Uniti)
- Juan Pablo Hinojosa Gómez (Australia)
- Javier Jauquicoa Martinena (Spagna)
- Francisco Javier Jiménez Aguilar (El Salvador)
- Carlos Augusto Lisboa Santos (Brasile)
- Djuna Pascal Mansinsa Mvuala (R.D. Congo)
- José Angel Márquez Urízar (Messico)
- José María Morales de Álava (Svezia)
- Daniele Mottura (Italia)
- Wai Leung Ng (Cina)
- Marcial Eleno Núñez Álvarez (Paraguay)
- José Fernando Pérez Aguilar (Messico)
- Álvaro Piquer Altarriba (Spagna)
- Alberto Hikaru Shintani (Giappone)
- Roberto Sorrenti (Italia)
- Agustín Torres Gómez (Messico)