Non scappare lascia traccia

Nel centenario della nascita di Escrivá.

L’incontro con Escrivá fu brevissimo, ma rimasi colpito dal suo sguardo e da un sorriso appena abbozzato che quasi lo trasfigurava. Sapevo che era scampato da quella guerra civile spagnola sulla quale per noi cattolici democratici molto difficile allora - e in parte ancora oggi - è avere una opinione precisa. La dittatura instaurata da Franco era come tale non condivisibile, ma la crudeltà e l’odio antireligioso dei "repubblicani "non consentiva certo di apprezzarli. Non ebbi il coraggio di chiedergli un orientamento al riguardo; del resto già consideravo un privilegio l’averlo potuto avvicinare. Da parte sua sembrò non interessargli il ruolo politico che ricoprivo mentre sottolineò positivamente la mia amicizia con Francesco Angelicchio, la prima vocazione italiana nell'Opera. Francesco era stato con don Albino Galletto animatore del Centro Cattolico Cinematografico, che introdusse con efficacia da noi la valutazione etica dei film, sul modello americano della Legion of Decency.

Lo sviluppo dell'Opus Dei fu realizzato anche in Italia senza clamore, all'insegna di una dottrina molto semplice. Si può, anzi si deve, servire Dio corrispondendo bene ai doveri del proprio stato. Come San Paolo ci ricorda, esistono molte mansioni differenziate (non traduco alla lettera il termine ministeri per non creare confusione) in ognuna delle quali si deve tendere alla perfezione vorrei dire professionale. … Nell’Opus Dei trovo un'interpretazione molto puntuale e moderna del cristianesimo attuale. Forse per le mie origini vicine fui attratto particolarmente dall’apostolato dell'Opera in campo universitario; del resto era stato questo il primo ceppo di attività nel 1934 a Madrid, con pienezza di gioventù autentiche, rifiuto di stolte goliardie ed esercizio silenzioso ma costante di carità verso i poveri della periferia.

In pochi decenni l'Opera si è affermata prodigiosamente, realizzando anche centri di formazione professionale e di ricerca, sempre distinti dall’eccellenza di programmi e di metodi. La continuità nella formula caratterizzante dell’Opera è assicurata anche dal rapporto personale che con il Padre ebbero quelli che sarebbero stati i due suoi successori. Vi è uno spirito che credo sia insieme effetto e causa di un successo straordinario ben oltre gli iniziali confini del mondo ispanico. E a dare la misura di questo successo aiuta anche la constatazione dei furiosi contrasti che il mondo (e, diciamolo pure, il diavolo) mette in campo per screditare l'Opus Dei. Avemmo anche nel Parlamento italiano un dibattito nel quale l’on. Scalfaro ebbe modo dai banchi del governo di distruggere mirabilmente la campagna ostile. Come rivincita storica lo Stato italiano ha emesso ora, per il centenario della nascita di Escrivá, un francobollo speciale, tirando cinque milioni di esemplari.

Secondo le procedure canoniche la santità del Padre è stata vagliata con il richiesto sostegno di accertati miracoli. Ma c é qualcosa che va oltre questi attenti scrutini ed è la vox populi, cioè l’opinione ormai consolidata dell'ispirazione divina che ha mosso il geniale Fondatore e che sta moltiplicando la dimensione e l'intensità del suo disegno. Quanti sembrano atterriti da una ritenuta secolarizzazione crescente della società contemporanea si confortino riflettendo che - senza nulla togliere ad altre figure carismatiche - ne1 secolo ventesimo hanno operato Josemaría Escrivá, Padre Pio da Pietrelcina e Madre Teresa di Calcutta. Dio non è davvero morto.

Accanto alle grandi iniziative dell'Opus Dei va collocato anche il bene che a milioni di anime hanno fatto e continuano a fare gli scritti de1 Padre, espressi con una specie di massimario formativo. In particolare "Cammino"(che come numero di traduzioni e diffusione quantitativa sembra sia secondo soltanto rispetto alla Bibbia) rappresenta una guida, spirituale ed umana, che si appalesa valida per tutte le gradazioni di culture e di ambienti.

Il primo dei novecentonovantanove pensieri (numero significativo) suona così: “Che la tua vita non sia una vita sterile. - Sii utile. - Lascia traccia. - Illumina con la fiamma della tua fede e del tuo amore. Cancella, con la tua vita d’apostolo, l'impronta viscida e sudicia che i seminatori impuri dell’odio hanno lasciato. - E incendia tutti i cammini della terra con il fuoco di Cristo che porti nel cuore”.

Avvenire // Giulio Andreotti