Movie: “Pareri pro e contro il Codice di Dan Brown”.

“Manfredi assolve con riserva. La Palombelli apprezza. Il più critico è Alberoni, mentre Sgarbi avrebbe voluto scriverlo lui”. Interventi pubblicati su Movie di Aprile 2006.

«Non riesco a capire come si possa essere cosi ingenui da credere a delle simili idiozie. La civiltà occidentale si è davvero rammollita, se avessero scritto un romanzo con tutte quelle falsità su Maometto la reazione non sarebbe stata altrettanto tiepida. Per me questo romanzo è un incredibile falso storico come I protocolli dei savi di Sion, usato da Hitler per giustificare il suo odio nei confronti degli ebrei. Per non parlare della accuse incredibili all'Opus Dei. E le teorie bizzarre che vedono la discendenza dei Merovingi provenire da Gesù. Dan Brown soffre di evidente paranoia combinatoria, una patologia che ti fa trovare prove alle tue fissazioni dappertutto».

Francesco Alberoni, sociologo

«È un romanzo scritto con grande abilità, da interpretare come un'opera di pura finzione. Non esiste nessuna prova di un viaggio di Maria Maddalena fino alla Francia. Prima di diffondere teorie bisogna fare ricerche scientifiche ben precise. Anche la tesi ardua dell'origine della parola Santo Graal come sang real, non ha alcun fondamento. La parola Graal deriva dal valdostano grolla e si riferisce al cranio scollato del nemico da cui si usava bere il sangue del nemico. La tradizione cristiana ha recuperato questo simbolo e gli ha aggiunto l’aggettivo santo. Quanto a Leonardo era sì bizzarro, ma da nessuna parte si trova la prova di una sua partecipazione a sette esoteriche»

Valerio Massimo Manfredi, storico e scrittore

«L’ho letto d’un soffio, su suggerimento di uno degli ultimi veri librai d’Italia: Sovilla di Cortina d'Ampezzo. Mi sono divertita, ho notato diverse esagerazioni sull'Opus Dei, sul Vaticano, perfino sui poteri del mondo internazionale dell'arte, eppure ho fatto anche io come tanti: quando l'ho finito, ho iniziato a divorare saggi sulla cristianità antica. Leggendo e conoscendo una parte dei vangeli apocrifi - da appassionata, fin dai tempi dell'università - ho sempre ritenuto che esistessero diverse verità sulla vita e i misteri di Gesù. Ancora oggi la vita di Cristo è scarsamente indagata. Quanto alle teorie sul femminino sacro, le parole che i vangeli dedicano alle donne meriterebbero studi e ricerche».

Barbara Palombelli, giornalista

«Il Codice Da Vinci è un'operazione geniale. Ne sono invidiosissimo, avrei voluto scriverlo io per diventare ricco come Dan Brown. Le teorie del romanzo sono tutte "....". Non c'è nessuna Maria Maddalena al fianco del Gesù dell'Ultima cena, è semplicemente la tradizionale immagine effeminata di Giovanni, ma il fatto che la maggior parte delle persone in questo periodo mi pongano questa domanda è la prova della genialità di questo racconto di fiction».

Vittorio Sgarbi, critico d'arte e parlamentare

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