Durante l’omelia mons. Ricardo García si è soffermato su tre aspetti che caratterizzeranno da oggi in poi i nuovi sacerdoti: il ministero dei sacramenti, il ministero della parola e il ministero della carità. Riprendendo una catechesi di papa Francesco sulla Santa Messa (8 novembre 2017), mons. García ha ricordato che “Ciò che San Tommaso chiede al Signore è quello di cui noi tutti abbiamo bisogno: vederlo, toccarlo per poterlo riconoscere. I Sacramenti vengono incontro a questa esigenza umana”.
Riguardo all’annuncio della parola di Dio, il celebrante ha evidenziato un concetto molto caro al fondatore dell’Opus Dei: “Il nostro compito è meditare e contemplare spesso i misteri di Cristo, diventando un personaggio tra gli altri negli episodi del Vangelo”. Il vescovo ha terminato l’omelia invitando a pregare “per la pace, unendoci all’orazione del Papa e di tutta la Chiesa, in questi tempi di guerra tra popoli fratelli”.
Il prelato dell’Opus Dei, mons. Fernando Ocáriz, ha partecipato alla cerimonia dal presbiterio e ha imposto le mani ai nuovi sacerdoti dopo il vescovo consacrante.
La cerimonia è stata trasmessa e può essere vista attraverso il link sottostante:
Alla conclusione della cerimonia il prelato dell’Opus Dei ha ringraziato il vescovo, mons. García, per la sua presenza, e ha ripreso il suo invito a pregare insieme alle intenzioni di papa Francesco per la pace, dopo aver rivolto alcune parole di ringraziamento e auguri ai sacerdoti e alle loro famiglie, sia in spagnolo che in italiano: “il sacerdozio è un dono meraviglioso per voi e per tutta la Chiesa”.
I 24 nuovi sacerdoti
Tra i nuovi sacerdoti nati in Europa c’è lo svizzero Lorenzo De Vittori di 35 anni. Ha studiato fisica teorica al Politecnico di Zurigo prima di frequentare a Roma i corsi di teologia. Come ricercatore si è specializzato nel campo della relatività generale e ha ottenuto il dottorato con una tesi sulle onde gravitazionali emesse per collisione di buchi neri. Per dieci anni ha fatto parte del gruppo direttivo della Residenza Universitaria Allenmoos di Zurigo, ha insegnato matematica all’università e ha partecipato a progetti educativi con i giovani. Pensando al suo futuro come sacerdote, spera “di poter aiutare la gente a scoprire la bellezza e la grandezza del perdono: il perdono di Dio nei nostri riguardi e il perdono, ugualmente divino, tra noi”.
La maggior parte dei sacerdoti europei proviene dalla Spagna, come il valenzano Marcos Cavestany di 33 anni. Prima di arrivare a Roma per studiare teologia aveva frequentato architettura a Barcellona e a La Coruña, trovando anche il tempo di occuparsi di varie associazioni giovanili e del volontariato nella ONG Cooperación Internacional. “Ho imparato molto nelle attività di volontariato, sia come formatore di giovani che assistendo anziani terminali. Vedo nel sacerdozio una vocazione che si identifica perfettamente con il concetto di servizio che il Signore ci chiede”.
Quando gli chiediamo di più sul ministero che lo aspetta, Marcos aggiunge: “In questi momenti nei quali il Papa ci invita ad approfondire il significato della sinodalità, chiedo allo Spirito Santo di farci diventare esperti nell’arte dell’incontro, in modo da camminare insieme a tutti i nostri fratelli e sorelle nella Chiesa, da arricchirci con loro e dedicare molto tempo all’ascolto, specialmente attraverso l’assistenza spirituale e il sacramento della confessione. Come ci suggerisce il Papa, un ascolto che dobbiamo fare mettendo tutto il cuore e non solo con le orecchie, e che richiede prima di tutto una disponibilità a quello che Dio ci dice attraverso la sua Parola, quella dei santi, della tradizione, di coloro che ci hanno preceduto in questo cammino di oltre duemila anni”.
José Paulo Luistro, di 32 anni, proviene dall’Asia, nato a Manila nelle Filippine. Ottenuta la laurea in Psicologia all’Università delle Filippine, è diventato professore di inglese in una scuola di Quezon City. “Ero professore da pochi mesi quando ho deciso di entrare nell’Opus Dei come numerario – dice José Paulo –, anche se l’avevo in mente da quando ero entrato all’università. Con la mia ordinazione sacerdotale potrò prestare le mie mani a Cristo e darlo agli altri attraverso l’Eucaristia, in un mondo nel quale le anime hanno veramente fame di Lui”.
L’architetto Jorge Castillo è nato a Toluca, nello stato del Messico, nel 1978. Prima di iniziare gli studi a Roma si era dedicato ad attività di formazione per adolescenti e universitari a Monterrey. Poi si è trasferito a Seul, Corea del Sud, per promuovere queste stesse attività e inoltre si è inserito nell’industria dei motori con progetti per Hyundai e Kia. “Per me l’esperienza in Asia è stata un dono, una grande scoperta culturale e professionale. Penso che Dio si serva di esperienze assai differenti per preparare ognuno dei suoi sacerdoti, così che possano servirgli nel modo migliore possibile là dove Egli vuole”.
Nord-americano è il californiano John Boles di Pasadena (Stati Uniti), nato 31 anni fa. È il secondo di nove fratelli. Ha studiato biologia dell’evoluzione nella University of California, Los Angeles (UCLA), dove si è laureato nel 2013. Ha lavorato a New York come aiutante della ricerca nella protesi dell’anca e del ginocchio. A Roma ha studiato teologia biblica all’Università Pontificia della Santa Croce. John chiede preghiere perché “tutti i sacerdoti sappiano servire, avendo gli stessi sentimenti di Cristo. Questo sarà possibile soltanto se ci avvaliamo della grazia del sacramento, dell’aiuto del Signore e delle preghiere di tutti”.
Diversi dei nuovi sacerdoti sono latino-americani, come l’ecuadoriano Andrés Cardenas Matute di 32 anni. Dopo aver studiato giornalismo, ha lavorato nella stampa, soprattutto nelle pagine riservate alla cultura: “È uno spazio di incontro – spiega Andrés – nel quale si cerca la presenza di Dio ‘sia pure a tentoni’, come dice san Paolo. Come sacerdote, mi entusiasma poter trasmettere a molte persone la mia esperienza della presenza di Dio, soprattutto nell’Eucaristia, ma anche nella vita ordinaria, che ci dà un’autentica pace. Tutto questo l’ho scoperto personalmente – conclude –, e confido che possa fare felici anche altri”.
Questo l’elenco dei nuovi sacerdoti:
- John Warriner Boles (Stati Uniti)
- Lucas Calonje Espinosa (Spagna)
- Andrés Ramiro Cárdenas Matute (Ecuador)
- Jorge Francisco Castillo Olvera (Messico)
- Marcos Cavestany Olivares (Spagna)
- Eduardo De la Morena de la Fuente (Spagna)
- Lorenzo De Vittori (Svizzera)
- Etienne Alexandre Marie Desjonquères (Francia)
- José María Díaz Dorronsoro (Spagna)
- Santiago Díaz González (Spagna)
- Jaime Falcó Prieto (Spagna)
- Jose Paulo Reyes Luistro (Filippine)
- Ignacio José Manzano Fontaine (Argentina)
- Pedro Medina de Arteaga (Colombia)
- Carlos Merino Tormo (Spagna)
- Jesús Salvador Olmeda Román (Messico)
- Gabriel María Pérez Halcón (Spagna)
- Alberto Pérez Herrera (Spagna)
- Rubén Rodríguez Rubio (Spagna)
- Felipe Gustavo Román Larrea (Ecuador)
- David Samudio Torres (Colombia)
- Juan Pablo Sánchez del Moral (Spagna)
- Santiago Vigo Ferrera (Spagna)
- Álvaro Zaragoza Salcedo (Spagna)