Mons. Ocáriz in visita a Napoli

Sabato 1 giugno il prelato dell’Opus Dei ha passato una giornata nel capoluogo partenopeo per incontrare i fedeli della Prelatura.

È stata una giornata di incontri, saluti e abbracci quella che ha passato mons. Fernando Ocáriz a Napoli. Dopo essere arrivato nel capoluogo campano verso mezzogiorno il programma ha visto un susseguirsi di incontri con i fedeli dell’Opera campani (e non, era presente anche qualcuno della Calabria e della Puglia).

Durante questi incontri sono state rivolte molte domande al prelato e sono stati affrontati diversi argomenti. Ad esempio a un padre che chiedeva “come aiutare un amico a fare quel passo in più che lo porti a darsi a Dio o a convertirsi” mons. Ocáriz ha risposto che bisogna “pregare di più. A volte ci domandiamo cosa manchi, cosa potremmo fare di più. Quasi sempre la risposta può essere che dobbiamo pregare ancora un po’ di più per quella persona”.

A una madre lavoratrice che chiedeva come conciliare lavoro e cura della famiglia e dei bambini il prelato ha risposto che ”è un problema di tutte le persone con molte cose da fare. Bisogna stabilire una gerarchia di importanza: la famiglia di per se è più importante del lavoro anche se il lavoro è sicuramente necessario. Importantissimo è avere ordine, quando le cose sono ordinate se ne possono fare di più, bisogna dare ordine al tempo. È un po’ come fare una valigia, se ci butti i vestiti a caso ci entrano poche cose. Bisogna avere un ordine al quale assoggettarsi con una certa flessibilità. Tante volte, con la consapevolezza, che non si può fare tutto quello che vorremmo”.

Anche una domanda “tecnologica” è stata posta al prelato. Infatti ci si è chiesti come fare apostolato coi social network. Il prelato ha fatto notare che san Josemaría parlava di apostolato epistolare, e anche se oggi non si mandano più tante lettere esistono Whatsapp o mail che sono strumenti che possono essere un modo molto utile per mostrare interessamento e vicinanza a un amico. Per chiedere come va, per chiedere di pregare per qualche intenzione, per fare gli auguri e interessarsi alla vita altrui. Sono strumenti molto utili e il fatto di usarli non fa diventare una amicizia virtuale perché quando c'è affetto l’amicizia resta molto reale.