Carissimi, Gesù mi protegga le mie figlie e i miei figli!
In questo mese di giugno si celebrano alcune solennità e feste di grande importanza per la nostra fede: dallo scorso giorno 2, l’Ascensione del Signore, fino al prossimo 29, santi Pietro e Paolo. Tutte, ognuna con le sue peculiarità, ci danno l’occasione di intensificare la gratitudine a Dio per il suo amore immenso. Di conseguenza, queste celebrazioni ci invitano a condividere la gioia, anche godendo di una più intensa vita in famiglia, tanto nei centri dell’Opera come nelle abitazioni degli aggregati e dei soprannumerari.
Anche se la gioia non ha motivo di manifestarsi allo stesso modo in tutti i momenti e circostanze, possiamo vivere sempre contenti di fronte a ciò che è umanamente piacevole, ma anche di fronte a ciò che comporta una sofferenza. Come agli apostoli, a tutti Gesù dice: «la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena» (Gv 15, 11). E san Paolo ci esorta: «Rallegratevi nel Signore, sempre; ve lo ripeto ancora, rallegratevi» (Fil 4, 4).
In tal senso, neppure l’esperienza della nostra debolezza e dei nostri peccati deve farci sprofondare nella tristezza perché, come accadde al figliol prodigo (cfr. Lc 15, 22-24), la gioia autentica nasce dalla certezza di sapere che siamo sempre infinitamente amati da Dio, che ci prepara «una grande festa – la profonda gioia del pentimento –» (Lettera 14-II-1974, n. 7).
Così potremo essere sempre, con Gesù, seminatori di pace e di gioia.
Con tutto l’affetto vi benedice
vostro Padre
Roma, 14 giugno 2019