Mario Au e Gary Chu: trovare Dio a Hong Kong

Sono trascorsi 20 anni dall’inizio dell’attività apostolica dell’Opus Dei a Hong Kong. È l’occasione per riportare le testimonianze di Mario Au e Gary Chu: due persone che hanno trovato la fede grazie all’amicizia con alcuni fedeli dell’Opus Dei.

Mario Au, un macellaio cinese che ha scoperto l’Opus Dei in un mercato di Hong Kong

Mario Au è un macellaio cinese che lavora nel mercato di Sai Wan Ho, un quartiere della periferia di Hong Kong. Una emittente televisiva italiana gli ha chiesto di raccontare la sua esperienza nel corso di un programma sull’Opus Dei. Au ha parlato della sua vita familiare a Tue Mun, del suo lavoro nel mercato e del suo incontro con Dio grazie a un suo amico, fedele dell’Opus Dei, che a poco a poco gli ha mostrato la bellezza della fede, gli ha insegnato il Catechismo e lo ha accompagnato nell’itinerario di conversione fino al Battesimo.

“Io passo la giornata a tagliare e vendere carne - ha raccontato Au -, e ora, grazie ai miei amici dell’Opus Dei, ho capito che posso offrire a Dio questo mio lavoro di macellaio. Anche se continuo a fare il mio lavoro di sempre – tranciare, affettare, vendere... -, cerco di farlo sempre meglio, con più entusiasmo.

La stessa cosa è accaduta nei miei rapporti con i clienti, che sono soprattutto donne. Prima mi limitavo a dire loro il prezzo e basta; ora, anche quando sono stanco o nervoso, mi sforzo di sorridere e di dire due parole di incoraggiamento.

Alla maggioranza di noi cinesi la vita a Hong Kong sembrava dura e faticosa, e questo finiva per influire nei nostri rapporti familiari. Io, prima, mi arrabbiavo facilmente e mia moglie era sempre la prima a subirne le conseguenze...

Ora sono sempre più sereno; inoltre sono riuscito a dedicare più tempo alla mia famiglia. Il mio momento preferito è quello di mezzogiorno, perché ho fatto in modo di poter pranzare tutti i giorni con mia moglie, e così abbiamo il tempo di parlare un po’ delle nostre cose. La domenica la dedico alla Messa e al riposo.

Sono veramente felice di aver scoperto Dio”.

Gary Chu: l’orazione di un artista

Molti cooperatori dell’Opus Dei, soprattutto nell’Estremo Oriente, sono non cattolici e non cristiani. Apprezzano il clima di amicizia e di allegria che hanno trovato nei Centri dell’Opera.

È il caso di Gary Chu, pittore. Suo padre faceva lo spazzino. La sua famiglia era povera e numerosa. Non poté frequentare istituti d’arte, ma a scuola, mentre i suoi compagni studiavano i caratteri cinesi, Gary Chu disegnava di nascosto. Ha fatto anche alcuni ritratti del Fondatore dell’Opera.

Al momento dell’intervista Gary sta dando i ritocchi finali a una scena con la Madonna, e in cui il Bambino e un angelo giocano con una cometa. Ha lo stile del periodo Tang.

“Ancora non sono cattolico, ma penso che un giorno mi battezzerò. Amo Gesù, la Vergina Maria e S. Giuseppe, e mi fa piacere dipingerli. Li ho dipinti più di cento volte e i quadri si trovano in varie parti del mondo; mentre li dipingo, parlo con loro, prego”.

Gary ci mostra uno dei primi ritratti di San Josemaría che fece: “Siccome mi avevano detto che sta adorando Dio Sacramentato, ho pensato che dovevo dipingerlo concentrato, felice e pieno d’amore”.