La santificazione del lavoro

Il lavoro come elevazione spirituale dell’uomo nell’ultimo libro di Illanes.

«Hai l'obbligo di santificarti - Anche tu. Chi pensa che la santità sia un impegno esclusivo di sacerdoti e di religiosi? A tutti, senza eccezione, il Signore ha detto: «Siate perfetti, com'è perfetto il Padre mio che è nei cieli».

Ogni uomo ed ogni donna è chiamato ad amare Dio con tutto il cuore, con tutta la mente, con tutta l'anima, e ad amare il prossimo come se stesso, non come una semplice possibilità teorica, ma come una realtà pratica. «Questa è la volontà di Dio, la vostra santificazione», dice San Paolo rivolgendosi ai primi cristiani. Il messaggio è quindi «vecchio come il Vangelo e come il Vangelo nuovo». Dio chiama tutti i battezzati alla pienezza della santità. «E necessario ripetere continuamente che Gesù non si rivolse a un gruppo di privilegiati, ma venne a rivelare l'amore universale di Dio. Tutti gli uomini sono amati da Dio; da tutti Dio aspetta amore. Da tutti, qualunque sia la condizione personale, la posizione sociale, la professione o il mestiere».

Le parole sono di Josemaría Escrivá, fondatore dell'«Opus Dei», personaggio che fa da sfondo al saggio di José Luis Illanes. Quest'ultimo è sacerdote dal 1960, e si occupa da sempre di argomenti di carattere generale.

Durante la prima stesura del saggio «La Santificazione del Lavoro», nel 1964, era in fase di allestimento il Concilio Vaticano Il e la costituzione dogmatica Lumen gentium, che proclamava la chiamata universale alla santità. Nella terza riedizione sono stati aggiunti alcuni testi del Concilio Vaticano II in cui vengono trattati argomenti che si riferiscono al tema del lavoro. La parte forse più interessante è contenuta nel primo capitolo: L'indole secolare è propria e peculiare dei laici... Per loro vocazione è proprio dei laici cercare il regno di Dio trattando le cose temporali e ordinando le secondo Dio. Vivono nel secolo, cioè implicati in tutti e singoli doveri e affari del mondo e nelle ordinarie condizioni della vita familiare e sociale, di cui la loro esistenza è come intessuta». Sono queste le parole con cui venne descritta la situazione dei laici nella costituzione dogmatica Lumen gentium: «Tutti i fedeli, di qualsiasi stato e grado, sono chiamati alla pienezza della vita cristiana e alla perfezione della carità...

Di grande interesse è la rivelazione che evidenzia l'importanza del laico, che nella società attuale è colui che lavora, si occupa della famiglia, ed è costretto a mettere in relazione la propria spiritualità con la cruda quotidianità. Il soggetto preso in esame è il «peccatore» per eccellenza, che può finalmente aspirare alla santità in «qualunque stato di vita» e vi devono aspirare proprio «nelle loro condizioni di vita, nei loro doveri o circostanze». «Quelli poi che sono dediti alle fatiche, spesso dure, devono con opere umane perfezionare se stessi...».

Lavoro inteso come dignità dell'uomo e come elevazione spirituale: «Per i credenti una cosa è certa: l'attività umana individuale e collettiva, ossia quell'ingente sforzo col quale gli uomini nel corso dei secoli cercano di migliorare le proprie condizioni di vita, considerato in se stesso, corrisponde al disegno di Dio...».

Il lavoro è l'asse intorno a cui si sviluppa l'opera della santificazione, Dio ne è la fonte e noi siamo la sua realizzazione.

JOSE' LUIS ILLANES - «La Santificazione del Lavoro» - Edizioni Ares - Pag. 208; euro 12,00

Francesca Romana Gigli // Secolo d’Italia