La passione di san Josemaría per il bene della famiglia

Il 26 giugno il Prelato dell'Opus Dei cha celebrato la Messa in onore di san Josemaría a Roma. All'inizio della sua omelia ha affermato che tutti i giorni chiede aiuto al fondatore dell'Opus Dei per "amare sempre di più il Signore, la Chiesa e l'umanità".

Mons. Echevarría, Prelato dell'Opus Dei

OMELIA NELLA RICORRENZA LITURGICA DI SAN JOSEMARÍA

Mons. Javier Echevarría, Prelato dell'Opus Dei

Roma, Basilica di Sant'Eugenio, 26-VI-2015

Cari fratelli e sorelle.

1. Nella seconda lettura, san Paolo ci ricorda che tutti quelli che sono guidati dallo Spirito di Dio, questi sono figli di Dio (...). E se siamo figli, siamo anche eredi: eredi di Dio, coeredi di Cristo (Rm 8, 14-17).

Tutti i giorni, ma più intensamente oggi, mi rivolgo a san Josemaría chiedendogli che ci aiuti ad amare sempre di più il Signore, la Chiesa, l'umanità, ricorrendo all'intercessione della Madonna.

Foto: Opus Dei Communications Office

La Chiesa, infatti, è la famiglia di Dio sulla terra, nata dal sacrificio di Cristo sulla Croce. Il Padre di questa grande famiglia è nostro Padre Dio, dal quale ogni paternità nei cieli e sulla terra prende nome (Ef 3, 15). Gesù, il Figlio unigenito, mediante la sua incarnazione, è il nostro Fratello maggiore, al quale dobbiamo assomigliare sempre di più; lo Spirito Santo è l'Amore del Padre e del Figlio, che si è riversato nei nostro cuori. E perché niente manchi in questa famiglia della Chiesa, ci è stata data come Madre, Maria Santissima. Non vi pare più che sufficiente questa enumerazione, per rendere grazie a Dio con nuovo slancio?

Ringraziamo ancora san Josemaría, nel giorno della sua festa liturgica, per averci trasmesso — con la sua vita e le sue parole — un tesoro di dottrina che poggia solidamente sulla considerazione della filiazione divina, fondamento essenziale, insostituibile, della vita cristiana.

2. Seguendo le intenzioni di Papa Francesco, approfittiamo di questi mesi di preparazione al Sinodo dei Vescovi sulla famiglia, programmato per il mese di ottobre, per impegnarci a pregare insistentemente per quest'intenzione. Vi confido che, per dare più forza alle nostre petizioni, stiamo percorrendo nell'Opus Dei un anno mariano: mediante l'intercessione della Madonna, chiediamo alla Trinità Santissima che i lavori sinodali rafforzino la comprensione della natura e dei fini della famiglia, istituzione basilare per il bene della Chiesa e della società.

Oggi vorrei considerare qualche punto dell'insegnamento di san Josemaría su questi temi. Conosciamo la sua passione per il bene della famiglia. Lui pensava sempre con speranza e affetto «ai focolari cristiani, a tutte le famiglie sbocciate dal sacramento del matrimonio, che sono luminose testimonianze del grande mistero divino — sacramentum magnum (Ef 5, 32), sacramento grande — dell'unione e dell'amore fra Cristo e la sua Chiesa. Dobbiamo adoperarci perché queste cellule cristiane della società nascano e crescano con desiderio di santità, coscienti che il sacramento iniziale — il Battesimo — conferisce già a tutti i cristiani una missione divina, che ciascuno deve portare a compimento lungo il suo cammino»[1].

Foto: Opus Dei Communications Office

3. Siamo consapevoli — e non è una novità — degli attacchi che sta subendo l'istituzione familiare. Molte persone si ostinano a rifiutare i disegni divini sull'unione matrimoniale fondati sulla creazione e confermati nella redenzione. Come spiegava san Josemaría, i moventi più profondi di quelle argomentazioni spesso sono una forma di «colonialismo demografico»[2]. Anche Papa Francesco lo ha denunciato di recente. «Stiamo attenti alle nuove colonizzazioni ideologiche (...) che cercano di distruggere la famiglia. Non nascono (...) dalla preghiera, dall'incontro con Dio, dalla missione che Dio ci dà, vengono da fuori e per questo dico che sono colonizzazioni. Non perdiamo la libertà della missione che Dio ci dà, la missione della famiglia»[3].

La situazione odierna ci deve servire di incitamento — sempre con speranza e ottimismo soprannaturale ed umano — per recuperare e promuovere il vero senso della famiglia, in particolare di quella cristiana, che è chiamata — come ebbe a dire san Giovanni Paolo II — «a prendere parte viva e responsabile alla missione della Chiesa in modo proprio e originale, ponendo cioè al servizio della Chiesa e della società se stessa nel suo essere ed agire, in quanto intima comunità di vita e di amore»[4].

Benedetto XVI incoraggiava le famiglie cristiane a trarre ispirazione e forza dall'Eucaristia. «L'amore tra l'uomo e la donna, l'accoglienza della vita, il compito educativo si rivelano quali ambiti privilegiati in cui l'Eucaristia può mostrare la sua capacità di trasformare e portare a pienezza il significato dell'esistenza»[5].

Foto: Opus Dei Communications Office

4. In questa ottica, mi piace ricordare altre parole di san Josemaría, che sono di stimolo per tutti noi. Scriveva: «D'altronde, siamo sinceri: la famiglia unita è la cosa normale. Ci sono screzi, differenze, ma sono cose scontate e che, in un certo senso, contribuiscono a dare sapore alle nostre giornate. Sono cose senza importanza, che il tempo fa superare; rimane, invece, solo ciò che è stabile, cioè l'amore, l'amore vero, fatto di sacrificio, non di finzione, che porta a preoccuparsi gli uni degli altri»[6].

Il regno di Dio si presenta apparentemente debole, come un granello di senape. Richiede, certo, la nostra collaborazione; sapendo che è soprattutto iniziativa e dono del Signore. Papa Francesco lo ricordava poche settimane fa: «La nostra debole opera — diceva —, apparentemente piccola di fronte alla complessità dei problemi del mondo, se inserita in quella di Dio non ha paura delle difficoltà. La vittoria del Signore è sicura: il suo amore farà spuntare e farà crescere ogni seme di bene presente sulla terra. Questo ci apre alla fiducia e alla speranza, nonostante i drammi, le ingiustizie, le sofferenze che incontriamo»[7]. Per questo vi invito a pregare ogni giorno per il Santo Padre, per i vescovi e per i sacerdoti.

E raccomando in modo speciale alle coppie di sposi qui presenti, ai fidanzati prossimi a contrarre matrimonio, e a tutti voi, di avere una grande fiducia nell'azione dello Spirito Santo per il bene di tutte le famiglie. Per sostenere la famiglia, è opportuno fare una catechesi della Confessione e dell'Eucaristia: sono un tesoro incomparabile per vivere la carità con tutti e, logicamente, l'unione nelle famiglie.

Ricorriamo alla Madonna, che intercede sempre per suoi figli. Utilizziamo la stessa supplica che Lei rivolse al suo divino Figlio nelle nozze di Cana: non hanno più vino (Gn 2, 3). Madre nostra, óccupati di ottenere da Gesù il buon vino della grazia di Dio a favore di tutte le famiglie, affinché Dio sia amato e ubbidito – nella vita quotidiana – nel compimento del suo disegno salvifico, per il bene dell'intera umanità. Così sia.

Sia lodato Gesù Cristo!


[1] San Josemaría, Colloqui, n. 91.

[2] San Josemaría, Colloqui, n. 94.

[3] Papa Francesco, Discorso alle famiglie nelle Filippine, 16-I-2015.

[4] San Giovanni Paolo II, Esort. ap. Familiaris consortio, 22-XI-1981, n. 50.

[5] Benedetto XVI, Esort. ap. Sacramentum caritatis, 22-II-2007, n. 79.

[6] San Josemaría, Colloqui, n. 101.

[7] Papa Francesco, Parole nell'Angelus, 14-VI-2014.