Il pagliaccio che fece ridere Giovanni Paolo II

Diego Poole è un professore universitario, oltre che membro numerario dell’Opus Dei. In questa testimonianza (che comprende la registrazione video di una intervista che ha concesso a Telemadrid qualche anno fa) racconta alcune delle sue esibizioni come pagliaccio davanti a Giovanni Paolo II.

“Sono l’undicesimo di quattordici fratelli e faccio parte dell’Opus Dei da vent’anni. Anche i miei genitori fin da piccolo avevano cercato di trasmettermi l’idea della santità nella vita ordinaria, ci ho creduto veramente quando ho ricevuto la vocazione all’Opera, e ancora oggi continuo a crederlo.

Negli anni in cui ero studente ho coltivato la passione di fare la parte del pagliaccio, tanto che quasi sono arrivato a guadagnarmi la vita con questo "lavoro". Una volta, a Pasqua, sono andato a Roma con altri studenti e ho avuto la fortuna di vedere il Papa e di potermi esibire per lui vestito da pagliaccio, insieme a un mio amico che ora è sacerdote e che faceva la parte ,molto simpatica, di un mago fanfarone. Il Santo Padre rise a tal punto che quasi rischiò – non esagero - di cadere dalla sedia. Dato il successo riscosso, ritornammo a esibirci per lui altre sei volte, per sei anni quasi consecutivi, durante l’udienza in occasione del Congresso Universitario UNIV, che tutti gli anni si tiene a Roma durante la Settimana Santa.

Mi consola pensare che, fra le tante difficoltà e le tante preoccupazioni che aveva il Papa, io gli abbia potuto offrire qualche minuto di allegria e di pace. Spero che continui a sorridermi dal Cielo.

Ora sono professore ordinario di Filosofia del Diritto all’Università. Cerco di rispettare la serietà della materia e di rendere amabile la materia ai miei alunni. Naturalmente cerco di non fare il pagliaccio in aula e preparo la mia lezione come meglio posso. Anche questo l’ho imparato da San Josemaría: sforzarmi di fare ogni cosa con la massima perfezione di cui sono capace...; purtroppo spesso non ci riesco. Fare il pagliaccio stando serio e fare lezione senza fare il pagliaccio.

Nella fotografia, mi si vede con il mago, che salutiamo il Papa mentre ci allontaniamo proprio dopo una nostra esibizione”.