Il Ministro delle Comunicazioni Mario Landolfi ha inaugurato il programma "Next Generation Network"

Martedì 18 ottobre si è inaugurato presso la scuola ELIS di Roma alla presenza del Ministro delle Comunicazioni Mario Landolfi, il programma "Next Generation Network", un insieme di corsi di formazione avanzata a diversi livelli per diplomati, laureandi e operatori del settore delle nuove tecnologie dell’informazione e comunicazione ("Information & Communication Technology") focalizzata sui temi della sicurezza informatica.

In apertura Sergio Bruno, Presidente del Consel, Consorzio ELIS per la formazione professionale superiore, ha spiegato la missione formativa che la scuola ELIS da 40 anni porta avanti e in che cosa consiste il programma Next Generation Network: “un complesso formativo che risponde alle effettive esigenze delle aziende”.

E’ intervenuto poi Maurizio Tarquini, Amministratore Delegato di TILS – Telecom Italia Learning Services –parlando del mercato del lavoro: “è in continua evoluzione – ha commentato – e richiede una formazione sempre all’avanguardia. Consel in questo è un modello da imitare perché offre un’opportunità: per le aziende che hanno a disposizione personale più qualificato, per gli studenti che hanno un’opportunità di crescita umana e professionale, per la società che passa da un sistema tendenzialmente assistenziale ad un approccio basato sull’opportunità/valore”.

“La nostra missione - ha sottolineato Michele Crudele, Direttore del Centro ELIS- è formare personale qualificato da un punto di vista umano e professionale avvicinando il più possibile il mondo delle imprese al sistema formativo. E questo approccio lo trasmettiamo ai nostri ragazzi, che abituiamo a sviluppare le competenza tecniche e le abilità trasversali, come leadership, comunicazione efficace, team working, ecc...”.

C’è stato anche uno spazio dedicato ai ragazzi, i neo-diplomati dello scorso anno che hanno presentato i loro progetti e ricevuto il diploma direttamente dalle mani del Ministro. Tra i loro lavori anche un progetto basato sul mobile learning che rende accessibili tramite presentazione video in 3d interattiva i monumenti di Roma: per chi non può andare a visitarli, per motivi economici o fisici.

Un secondo momento delle giornata è stata dedicato alla tavola rotonda tra i vertici delle maggiori aziende italiane che operano nel settore ICT e aderiscono al Consel. Moderatore è stato Francesco Chirichigno, Presidente di Infratel Italia che ha dichiarato ironicamente: “abbiamo gli italiani, ora facciamo l’Italia. Il nostro paese – continua - ha una forte cultura tecnologica, ma per il salto di qualità servono più infrastrutture e un maggiore sviluppo della larga banda”.

Primo ad intervenire nel dibattito è stato Cesare Avenia, Amministratore Delegato di Ericsson Telecomunicazioni, che ha sottolineato l’importanza delle competenze umane come elemento cardine. “In Italia abbiamo ottime competenze tecniche. Ciò su cui si dovrebbe puntare per dare una forte accelerazione al settore sono invece le competenze umane. La leadership in primis”. Gianluca Bogi, Direttore Generale Sun Microsystems ha parlato dell’importanza del “fare sistema con il modello della filiera formativa. In questo è la forza di ELIS, nel suo riuscire a fare sistema, coniugando la formazione con le imprese”. Salvatore Carbone – Vice presidente di Hp Europa ha messo in luce la valorizzazione dei nostri giovani che definisce “talenti che vanno aiutati attraverso una formazione basata sul confronto, interno ed esterno, rispetto all’azienda e all’università in cui crescano. È il confronto che fa crescere”.

Per Nokia Networks Worldwide è intervenuto Giuseppe Donagemma: “La flessibilità e la creatività sono i vantaggi principali che noi italiani possiamo vantare nel mondo. Ciò che serve – continua – è una maggiore apertura verso l’Europa. Più disponibilità a viaggiare all’estero e più diffusione dell’inglese: la lingua del futuro, la lingua dell’ICT per un confronto con l’Europa che rischia di schiacciarci”. “Un modo per confrontarci con l’Europa incrementando la competitività delle nostre aziende – ha aggiunto il moderatore Chirichigno – è la cultura del brevetto: l’unica che permette di non farci copiare da paesi come la Cina che ha costi più bassi dei nostri”.

Per Ernesto Moraggi , HR Manager di H3G il valore chiave è l’internazionalizzazione, vero valore aggiunto per le imprese multinazionali. Stefano Nocentini, Innovation & Engineering Services Telecom Italia ha dichiarato: “ciò che fa la differenza oggi non è la tecnologia, ma la capacità di saperla usare adattandola ai bisogni dell’utenza. In questo senso la Sicurezza informatica è un servizio indispensabile che va fornito”.

Ha chiuso la tavola rotonda Michele Verna, Direttore HR and Organization Vodafone Italia che ha sottolineato come in Italia si debba passare “da una logica dell’impiego che forma figure professionali troppo specializzate e scarsamente ricollocabili sul mercato del lavoro ad una logica di impiegabilità che formi professionisti più facilmente adattabili alle diverse e flessibili esigenze aziendali”.

Al termine dell’incontro il Ministro delle Comunicazioni Mario Landolfi ha dichiarato: “la rivoluzione tecnologica che ci troviamo di fronte è una delle più imponenti accelerazioni della storia. È pari solo alla rivoluzione industriale; all’epoca qualcuno – aggiunge – prometteva chilometri di binari e uno sviluppo incentrato sulle ferrovie. E poi sono arrivati i binari, i treni e l’alta velocità. Ora noi parliamo di reti e nuove tecnologie e dobbiamo essere consapevoli che questo è il futuro. D’altronde – prosegue - è già cambiato il nostro modo di vivere, le nostre abitudini. Abbiamo ora nuovi diritti ma anche nuovi doveri. Ed è qui che la politica deve intervenire. Deve capire e gestire tutto ciò garantendo ad esempio la copertura anche nei piccoli paesini dove le economie di scala e gli interessi aziendali sconsiglierebbero di investire. È questo il ruolo che deve avere la politica: deve sfruttare la sua visione superpartes e sistemica per garantire i nuovi diritti e far rispettare i nuovi doveri che la democrazia elettronica impone. Per fare ciò occorre concretamente investire in nuove tecnologie, in ricerca e nella formazione”

Per informazioni sul programma Next Generation Network: