«Il lavoro, cammino di santità»

“Il Vescovo celebra la Messa per i 30 anni dalla morte di san Josemaría Escrivá”. Articolo pubblicato su Il Giornale di Brescia il 28 giugno 2005.

Il lavoro come cammino di santificazione, l'apostolato come impegno per sacerdoti e laici nelle rispettive condizioni di vita: all'esempio e all'insegnamento di San Josemaría Escrivá, fondatore dell'Opus Dei, richiama il trentesimo anniversario della sua morte ieri solennemente ricordato dalla Chiesa bresciana con una partecipata concelebrazione in Duomo Vecchio, presieduta dal Vescovo.

Insieme al trentesimo della «salita al cielo» di San Josemaría ricorre quest'anno l'ottantesimo della sua ordinazione sacerdotale, avvenuta il 28 marzo 1925: l'ha ricordato mons. Giulio Sanguineti, dedicando in modo particolare ai presbiteri la sua riflessione, in quest'Anno dell'Eucaristia. “«Fate questo in memoria di me», dice Gesù nell'istituzione del sacramento e il Vangelo della pesca miracolosa - di cui si e data ieri lettura - sottolinea il «fare» nell'adempimento dei doveri del cristiano.

“L'Eucaristia, ha rimarcato il Vescovo, comporta una dedizione di vita a Cristo. Non è solo prendere il pane e il vino, non è solo pronunciare le parole della consacrazione: E prendere il largo e calare le reti sulla sua parola, anche quando il nostro senso umano - che chiamiamo buon senso - ci direbbe che non si può pescare al mattino". La forza della parola di Gesù indusse i discepoli a calare le reti e li porto a riempire due barche fin quasi ad affondarle: con la stessa forza la missione chiama a coinvolgersi nel mistero di Cristo.

Per l'ultimo Giovedì Santo, Giovanni Paolo II ha scritto una lettera "molto vicina nello spinto al nostro San Josemaría Escrivá - ha detto monsignor Sanguineti, citando il passo in cui il pontefice parla del sacerdote come «uomo del ricordo fedele di Cristo», nel tempo in cui tanti cambiamenti sociali e culturali allentano il senso della tradizione, mentre la Chiesa è volta a promuovere la ricerca della santità attraverso la santificazione del lavoro”.

“I fedeli aiutino noi ad essere noi stessi in forza del loro battesimo", ha aggiunto parlando dei rispettivi compiti e della comune chiamata alla santità. “I sacerdoti, scriveva San Josemaría Escrivá, sono tenuti a servire e donarsi. L'uomo e chiamato a «portare ordine nel creato, per ordinare le cose a Colui che le ha create». È questo il cammino che attende i laici: «Svolgere apostolato nel mondo senza cambiare il proprio stato di vita». È questo il cammino della santità proposto dal sacerdote spagnolo canonizzato da Giovanni Paolo II il 6 ottobre 2002”.

“Preghiamo perchè anche noi siamo configurati al Figlio di Dio per mezzo del lavoro quotidiano e possiamo servire con ardente amore l'opera della redenzione”, ha detto il Vescovo in chiusura dell'omelia, nel Duomo affollato di persone d'ogni età, per la festa che il calendario liturgico dedica al Santo fondatore dell'Opus Dei, come cammino di santificazione nei lavoro professionale e nell'adempimento dei doveri ordinari del cristiano.

Il Giornale di Brescia