II Premio Internazionale Harambee 2002 – Reportages sull’Africa

Obiettivo del Premio è quello di far nascere nell’opinione pubblica una maggiore attenzione e sensibilità nei confronti dell’Africa

Il progetto Harambee 2002, nato in occasione della canonizzazione di S. Josemaría, e indirizzato a sostenere opere educative e di promozione umana nell’Africa sub-sahariana, ha indetto il II Premio Audiovisivo “Comunicare l’Africa”.

Obiettivo del Premio è quello di far nascere nell’opinione pubblica una maggiore attenzione e sensibilità nei confronti dell’Africa, per superare e combattere:

- il silenzio: manifestazione di un atteggiamento secondo cui l’Africa non esiste e non conta nel panorama internazionale;

- lo stereotipo: frutto di informazioni sull’Africa che si limitano alle guerre, ai drammi sociali, alle emergenze sanitarie o alle calamità. Una visione limitata e parziale, che non permette di vedere questo continente nella realtà delle sue conquiste quotidiane.

Possono venire presentati al concorso i reportages e i documentari trasmessi in televisione, che sviluppano tematiche etniche, religiose, sociali, economiche o culturali, specifiche dell’Africa sub-sahariana. Per ulteriori informazioni su caratteristiche, iscrizione e regolamento del Premio, vedere www.harambee2002.org.

La prima edizione del Premio si è tenuta nel 2004, con la partecipazione di cinquantun documentari. La consegna del Premio è avvenuta in Campidoglio, a Roma, il 15 novembre 2004.

Il progetto Harambee 2002 è sorto per iniziativa del Comitato organizzatore della canonizzazione di Josemaría Escrivá, Fondatore dell’Opus Dei, che – come espressione concreta di gratitudine a Dio e assecondando il desiderio del nuovo santo – ha offerto ai partecipanti alla cerimonia, e a tutte le persone che desideravano unirsi all’iniziativa, la possibilità di contribuire a finanziare programmi educativi in Africa.

L’Africa è un continente con enormi risorse e con gravi problemi. Un appello urgente alla coscienza dei cristiani e di tutti gli uomini e donne di buona volontà, perché – come indicava S. Josemaría –“Un uomo o una società che non reagiscano davanti alle tribolazioni o alle ingiustizie, e che non cerchino di alleviarle, non sono un uomo o una società all’altezza dell’amore del Cuore di Cristo. I cristiani devono coincidere nel comune desiderio di servire l’umanità. Altrimenti il loro cristianesimo non sarà la Parola e la Vita di Gesù: sarà un travestimento, un inganno, di fronte a Dio e di fronte agli uomini”.