Gente comune

Un prestito da Scott Hahn è stato il momento in cui "ho afferrato" l'Opus Dei. Stavo guardando un video del suo fondatore, San Josemaría Escrivá de Balaguer e, nel bel mezzo di un dibattito, in presenza di un vasto pubblico, un signore distinto si alzò e chiese ad Escrivá: "Mi sa dire quale segno mi dimostra se vivo gli insegnamenti dell'Opus Dei fedelmente e nel miglior modo possibile?" Chiunque ha visto quel video, o aveva partecipato a quell'assemblea, non avrebbe più dimenticato come Sant' Escrivá

Di Jemy Gatdula, pubblicato in Business world on line

Un prestito da Scott Hahn è stato il momento in cui "ho afferrato" l'Opus Dei. Stavo guardando un video del suo fondatore, San Josemaría Escrivá de Balaguer e, nel bel mezzo di un dibattito, in presenza di un vasto pubblico, un signore distinto si alzò e chiese ad Escrivá: "Mi sa dire quale segno mi dimostra se vivo gli insegnamenti dell'Opus Dei fedelmente e nel miglior modo possibile?" Chiunque ha visto quel video, o aveva partecipato a quell'assemblea, non avrebbe più dimenticato come San Josemaría Escrivá rispose, senza batter ciglio e senza aspettare nemmeno un secondo: "Se tua moglie è felice!"

Quell'esempio ha reso perfettamente ciò che molto spesso è difficile spiegare quando si vuole comunicare il significato dell'Opus Dei. Compiere le normali azioni quotidiane della propria vita, semplicemente, per amore di Dio e per tutti: è cosi che si raggiunge la santità. Senza martirio, senza miracoli o altri eventi drammatici, l' idraulico, il medico, l'ingegnere, il politico o la casalinga possono raggiungere la santità, svolgendo il loro lavoro nel modo migliore. Come scrisse San Josemaría Escrivá: "Quel compito umile, monotono, piccolo, è preghiera espressa in azioni”.

Questo ci porta a vivere felicemente, e in modo contemplativo, il presente. O, come avrebbe sostenuto con forza Escrivá, il vero amore non è fatto di "parole dolci, ma piuttosto di doveri". Così la santità si raggiunge "attraverso i piccoli compiti di ogni momento". Per lo studente si focalizza in classe, per l' autista mentre guida con attenzione e giusta prudenza, per il portinaio quando si accerta che tutte le macchie siano state rimosse, per l'insegnante quando prepara le lezioni, per un papà quando, all'ora di cena, abbandona completamente il lavoro per dedicarsi interamente alla sua famiglia. Questa "vocazione alla santità", che l'Opus Dei abbraccia, non è solo per i Cattolici, anche i non cristiani possono essere parte dell'Opus Dei.

È una vocazione radicale, meravigliosamente attuale. È un insegnamento "antico come il Vangelo, ma sempre nuovo". Non è necessario essere prete o suora per essere santo. Chiunque, senza ostentazione o vistose manifestazioni di pietà, vivendo quotidianamente la sua vita con la giusta dedizione, può arrivare alla santità.

È tuttavia necessario contribuire a correggere gli immeritati colpi che i media danno all'Opus Dei, che sono ormai davvero tanti. Una cosa realmente spiacevole è che molta gente pensa che l' Opus Dei, che letteralmente significa Opera di Dio, sia qualcosa di minaccioso e funesto. Queste persone probabilmente non hanno mai conosciuto un fedele dell'Opus Dei, o non sanno che quel loro vicino sempre sorridente, o il ragazzo in ufficio così disponibile, è proprio uno di loro. Francamente le persone più serene che ho conosciuto, e gli amici più sinceri che ho avuto, fanno parte dell' Opus Dei. C'è una semplice ma profonda ragione della loro gioia che ha poco a che fare con le pubbliche relazioni o l'immagine.

Il punto di forza dell'Opus Dei, anch'esso "antico come il Vangelo ma per sempre attuale", è la "filiazione divina". È un termine specifico della teologia che significa essenzialmente "noi siamo figli di Dio". Questo ovviamente non è esclusivo dell' Opus Dei, visto che è il nocciolo dell' insegnamento della Chiesa cattolica. Ma l'Opus Dei vi ha posto un' enfasi speciale. Dio è il nostro padre premuroso, sempre presente, veglia costantemente su di noi. A volte non comprendiamo la sua volontà, ma come può un bambino sempre capire pienamente? Ma Lui è lì per noi. Ecco perché i fedeli dell'Opus Dei sono sempre sereni (e tranquilli), perché, con Dio come padre, che bisogno abbiamo di preoccuparci? Successo? Fallimento? Non è un tuo problema. Agisci meglio che puoi e abbi la certezza che si realizzerà ciò che Lui vuole e che sarà sempre per un bene.

Per concludere vorrei riportare l'esperienza di uno scrittore di gran lunga superiore a me, autore popolare e apologetico: Scott Hahn. Durante il suo percorso di conversione al cattolicesimo (fu dapprima protestante), si era trovato in difficoltà con la moglie (anch'essa allora protestante), che non era minimamente interessata ai suoi progetti di conversione. Così Scott Hahn si comportò come si sarebbe comportato un intellettuale, bombardò sua moglie Kimberley con tutte le argomentazioni teologiche possibili e i testi che gli potevano sembrare validi per dimostrarle che il Cattolicesimo è l'unica via giusta.

Questo faceva irritare Kimberley, addirittura la allontanava.

Disperato si rivolse a un paio di amici, un laico e un prete, entrambi appartenenti all'Opus Dei. Il consiglio che gli diedero lo sorprese: smetti con la teologia, passa ai gesti d'amore.

Scott Hahn ascoltò il loro consiglio e cercò di essere un marito e un padre migliore, e anche un figlio migliore.

Proprio in questo modo, e con l' affettuosa approvazione di Kimberley, divenne cattolico. E così fece Kimberley poco tempo dopo di lui.

Proprio così. Molto semplice. Così è l'Opus Dei.