L’Università Campus Bio-Medico di Roma è stata fondata su impulso del beato Álvaro del Portillo, primo successore di san Josemaría alla guida dell’Opus Dei, da alcune persone dell’Opus Dei e da loro amici che ne condividevano gli ideali.
L’inaugurazione del nuovo anno accademico è iniziata con la Santa Messa celebrata da don Normann Insam, vicario regionale dell’Opus Dei per l’Italia, che nell’omelia ha ricordato che «l’Università si è sempre proposta di mettere al centro di ogni sua attività la persona, cosciente di svolgere un servizio al bene pubblico e al bene comune»; proprio per questo il principio che vede la centralità della persona è presente in tutti i documenti fondamentali, «dallo Statuto, dove si ricorda che ogni attività trae fondamento e ispirazione nella Carta delle Finalità, vengono offerte agli studenti, al corpo docente, ai ricercatori e al personale iniziative volte ad assicurare la formazione integrale della persona; sia nella stessa Carta delle finalità che ricorda come tutto deve essere orientato al fine di realizzare un servizio alla persona, alla famiglia e alla società»[1].
Al centro troviamo quindi la persona, dei malati, degli studenti, e di tutti coloro che lavorano in questo luogo, in modo che «le persone che passano per il Campus, quelle che lasceranno il lavoro qui per andare a lavorare da un’altra parte o perché andranno in pensione, non ricorderanno questo luogo perché tutto funzionava bene, devono ricordarlo per come sono stati trattati, per l’attenzione che hanno ricevuto come persona per la disponibilità che hanno sempre trovato nell’altro».
Il vicario regionale dell’Opus Dei per l’Italia ha proseguito riprendendo le parole di mons. Fernando Ocáriz in occasione del 25° anniversario dell’Università: «l’Università sia un luogo dove la cultura divenga servizio all’uomo e non pretesto di autoaffermazione o esercizio di potere[2], un luogo dove ognuno vive al servizio degli altri, dove l’altro non è un “mezzo”, ma una persona, con nome e cognome, con una sua storia, con degli affetti e dei sentimenti, una persona che è fatta a immagine e somiglianza di Dio».
Don Normann ha concluso l’omelia affidando «questo 30° anno accademico dell’Università alla Madonna. Lei, ancilla domini, rimane per noi l’esempio di come ci si mette al servizio degli altri, di un progetto. Le chiediamo che il progresso dell’università, vada sempre in parallelo con il progresso umano e spirituale di coloro che ci lavorano».
Dopo la Messa, l'inaugurazione dell'anno accademico è proseguita nell'Aula Magna dell'edificio Trapezio dell'Università Campus Bio-Medico con il saluto del presidente Carlo Tosti e gli interventi dell’amministratore delegato Andrea Rossi, la rappresentante degli studenti Chiara Surace e altri contributi.
Qui è possibile leggere il programma completo.
[1] Cfr. Campus Bio-Medico, Carta delle Finalità, n. 1.
[2] Mons. Fernando Ocariz, Incontro con le persone del Campus Bio-Medico.