D’Alema: “Un simbolo della storia della Chiesa”

Il tributo del presidente dei Ds alla figura del prete spagnolo

«La canonizzazione del Beato Josemaría Escrivá? E’ un evento grandissimo». «La Chiesa cattolica? La grande realtà di oggi con cui ci si deve misurare». Tributo del presidente del più grande partito della sinistra, i Ds, Massimo D’Alema, al neo santo fondatore dell’Opus Dei e alla sua «casa» madre, la Chiesa cattolica. I lusinghieri apprezzamenti arrivano pochi attimi dopo la fine della canonizzazione, sul sagrato di San Pietro, alla quale il leader diessino ha partecipato insieme alla folta rappresentanza di politici italiani e stranieri invitati dalla curia pontificia. La presenza di D’Alema, preannunciata da Repubblica la settimana scorsa, ha fatto molto scalpore in particolare in Spagna e nei paesi latino americani. Telegiornali e quotidiani - fa sapere monsignor Flavio Capucci, postulatore della causa di canonizzazione di Escrivá - «hanno rilanciato per diversi giorni la notizia della partecipazione al rito di Massimo D’Alema». In effetti, la presenza del presidente diessino nel ricco parterre politico che ha seguito la celebrazione papale, è stato il fatto che ha suscitato maggiore attenzione e curiosità. Presenza che il diretto interessato non ha timore di spiegare alla fine del rito.

Anche Massimo D’Alema, presidente dei Ds, alla canonizzazione di Escrivá. Come mai?

Questa canonizzazione è un grandissimo evento che non può passare inosservato. Ho accettato l’invito per questo motivo e non solo. Sono qui, infatti, anche per il rispetto che si deve alla Chiesa cattolica, alle sue istituzioni, alla sua storia, ai suoi testimoni:, ai suoi simboli: ed il nuovo santo Josemaría Escrivá è certamente uno di questi.

La Chiesa cattolica e un suo esponente così tanto amato come il Beato Escrivá, cosa possono insegnare oggi ai partiti politici e a quanti ricoprono cariche istituzionali?

La Chiesa credo che possa insegnare tanto. Qui, la cosa che colpisce di più è la forza, la coesione, la forza di convinzione, la forza della fede, la capacità di ramificarsi nella società che ha la Chiesa in tutte le sue espressioni, nei suoi movimenti, nei suoi uomini e nelle due donne. La Chiesa cattolica è, indubbiamente, il grande fatto del nostro tempo con cui ci si deve misurare. Tutti devono sentirsi chiamati a farlo. Anche chi è impegnato in politica.

Orazio La Rocca // La Repubblica