Cestistica Napoli, crescere insieme attraverso lo sport

Più di cento famiglie del quartiere Piscinola di Napoli possono fare affidamento sulla scuola di basket “Cestistica Napoli”, nata su iniziativa di una coppia di genitori che vogliono aiutare i ragazzi a crescere.

Marco fin da piccolo ha frequentato la Cestistica Napoli. Negli anni ha imparato a giocare a pallacanestro, ha trovato un ambiente di amici e ha capito l’importanza di impegnarsi nello studio. Ora è diplomato e lavora presso le ferrovie; nei tempi liberi, si dedica ad allenare i ragazzi più giovani. Come lui ci sono Simone, cuoco e cameriere in un ristorante, e Roberto, studente universitario, che accudisce il papà che vive solo in sedia a rotelle.

Tutto è iniziato tredici anni fa, quando Nello e sua moglie Silvia decisero di promuovere un’iniziativa per le famiglie del proprio quartiere, a Piscinola. Questa zona alla periferia di Napoli è una di quelle che viene definita “disagiata”: alto livello di dispersione scolastica, microcriminalità, disoccupazione giovanile e adulta, disgregazione familiare.

la pallacanestro può essere uno strumento di crescita psicologica, fisica e morale per molti ragazzi

Nello e Silvia, genitori di tre figli maschi di 15, 12 e 10 anni, nel 2007 decisero di mettere su una scuola di basket, che si occupasse del tempo libero dei ragazzi del quartiere. L’obiettivo era ampio e ben preciso: l’ambiente della palestra e l’insegnamento della pallacanestro sarebbero stati uno strumento di crescita psicologica, fisica e morale per molti ragazzi. Altri avrebbero trovato una alternativa a scelte sbagliate, per altri ancora si sarebbe trattato di un riscatto sociale.

Nello lavora le mattine e fino al primo pomeriggio come direttore di comparto infermieristico in ospedale. Terminato il lavoro si dedica con la moglie e i figli all’attività della scuola basket.

Le difficoltà affrontate sono state tante: trovare i genitori da coinvolgere nel progetto, definire lo statuto, cercare i finanziamenti e gli istruttori e ristrutturare i locali “in rovina” del polifunzionale del quartiere.

Grazie alla collaborazione di tutti, la palestra è una realtà.

Oggi accoglie più di centoventi famiglie. Ci sono ragazzini dai 5 anni in su. Le famiglie sono grate per l’ambiente sicuro per i loro i figli. Molti di loro hanno capito l’importanza dello studio, di non vivere per strada, curando l’impegno - sportivo o scolastico - come occasione per incontrare Dio.

Grazie alla collaborazione di tutti, la palestra è una realtà

Ogni ragazzo, piccolo o grande che sia, trova chi si interessa di lui, sa di non essere solo. Hanno interessi diversi, come diverse sono le condizioni e i comportamenti, ma tutti si riconoscono in quest’iniziativa e la condividono come veri amici.

Giuseppe e Raffaele sono affetti da autismo; ognuno gioca nella squadra dei suoi coetanei. Francesco è un ragazzo che , per motivi di salute, non può fare sport, ma è coinvolto nell’organizzare la squadra e sogna di fare l’allenatore.

I ragazzi si allenano con regolarità. Hanno senso di appartenenza. “Cestistica Napoli” è come una famiglia

I ragazzi si allenano con regolarità. Hanno senso di appartenenza. “Cestistica Napoli” è come una famiglia: c’è sostegno reciproco, accoglienza. Qualcuno può arrivare all’allenamento a mani vuote, ma nessuno ritorna a casa allo stesso modo: sempre si porta un sorriso, una parola di incoraggiamento.

Pasquale è uno dei genitori. Guida i camion per il trasporto merci da una regione all’altra. Quando è in zona, segue le partite del figlio e si rende disponibile per accompagnare i ragazzi nelle trasferte.

Gerardo aiuta negli aspetti amministrativi e nella gestione dell’associazione; ha due figli, di cui il più grande fa da allenatore. Lello è infermiere e fa l’aiuto allenatore nella squadra del figlio maggiore.

Le mamme hanno cura di tutti i ragazzi, senza preferenze o discriminazioni. Si rendono conto che il freddo non fa bene a chi è bagnato di sudore. Non manca mai una torta per un compleanno al termine di un allenamento.

C’è chi collabora aiutando a sistemare l'acqua che filtra dal soffitto, o sostituendo le lampadine fulminate

Mimmo è istruttore professionale: dedica il suo tempo libero per allenare coloro che dovranno fare da istruttori. C’è chi collabora aiutando a risolvere il problema dell’acqua che filtra dal soffitto, o sostituendo le lampadine che si sono fulminate.

Da alcuni mesi è iniziata una attività di orientamento familiare per le famiglie. Giuliano e Lucrezia, hanno iniziato i primi incontri per i genitori nei locali attigui alla palestra.

Quando il prelato dell’Opus Dei è venuto a Napoli a giugno del 2019, Nello ha potuto regalargli una maglietta della “Cestistica Napoli”. I ragazzi avevano cercato su internet le foto del Padre, per trovare la misura giusta che potesse andargli bene. Al termine della tertulia, il prelato ha messo la sua firma su uno dei palloni da basket dell’associazione.

Con l’impegno di tante famiglie e con la preghiera di numerose persone che apprezzano questa realtà, sarà possibile continuare su questo cammino, cui fanno riferimento importanti valori umani e cristiani.