A voi scegliere: 30 anni di dialogo del Papa con i giovani

I dialoghi del Papa con i giovani durante le GMG, dal 1985 al 2013. Don Carlo De Marchi ha curato questa raccolta di 13 testi che ripercorre il rapporto degli ultimi tre papi con i giovani attraverso i discorsi pronunciati durante le Giornate mondiali della Gioventù. Da Buenos Aires a Rio de Janeiro.

I tredici discorsi qui raccolti coprono un arco di 30 anni. Il 1985 fu dedicato dall’ONU alla gioventù e in quel periodo il dialogo tra i giovani e la Chiesa era tutt’altro che facile: proprio in quell’anno, per esempio, nel suo viaggio in Olanda san Giovanni Paolo II fu contestato duramente, anche dai giovani. Come si può vedere nel discorso di Amsterdam, che apre questa antologia, l’intuizione coraggiosa del Papa fu quella di non fuggire questo dialogo. Anzi, di giocare al rialzo: proprio nel 1985 Giovanni Paolo II annunciò l’istituzione della Giornata Mondiale della Gioventù, che si sarebbe celebrata alternativamente in ogni diocesi e in una città del mondo. Da Buenos Aires a Santiago di Compostela a Czestochowa… “Sono i giovani stessi che hanno inventato la GMG”, era solito dire il Papa.

Dopo 2 aprile 2005, con la scomparsa di Giovanni Paolo II, molti dubitavano che i giovani avrebbero continuato a seguire il Papa. Ma il 18 agosto 2005 centinaia di migliaia di ragazzi e ragazze accolsero con entusiasmo Papa Benedetto XVI a Colonia, mostrando che il fenomeno non era legato soltanto alla figura di un Papa speciale. A dicembre 2011 fu proprio il mite Papa teologo a offrire una sua interpretazione del successo delle GMG, nello straordinario discorso riportato in questa antologia con il titolo: “Esserci per gli altri è bello”.

Il primo grande viaggio di Papa Francesco fu alla GMG di Rio de Janeiro, a fine luglio del 2013. In seguito, i dialoghi di Francesco con i giovani sono stati innumerevoli, e l’attesa per l’incontro di luglio 2016 a Cracovia è grande. A pochi personaggi al mondo vengono rivolte domande sul mistero del dolore, sul senso della vita e dell’amore, sull’esistenza come impegno e come dono, sul sacrificio, sul desiderio di felicità. Papa Francesco non fa sconti e risponde con il coraggio dei suoi predecessori, e con un dono particolare di comunicazione: “La vita è piena di difficoltà, ma ci sono due modi di guardare alle difficoltà: o le si guarda come qualcosa che ti blocca, che ti distrugge, che ti tiene fermo, oppure le si guarda come una reale opportunità. A voi scegliere”.

Quando Giovanni Paolo II si rivolgeva ai giovani di Danzica nel 1987, il Muro di Berlino sembrava reggere ancora solidamente. Nel 2006, in un mondo molto cambiato, Benedetto XVI suggeriva ai giovani polacchi che solo Gesù Cristo è il fondamento su cui costruire la vita. A luglio del 2016 Papa Francesco parlerà nuovamente ai giovani in Polonia, e dalla Polonia a quelli di tutto il mondo.

In un mondo in cui pochi fanno domande e pochissimi si azzardano a proporre strade, il Papa annuncia che “Gesù Cristo ti ama, ha dato la sua vita per salvarti, e adesso è vivo al tuo fianco ogni giorno, per illuminarti, per rafforzarti, per liberarti” (Evangelii gaudium, 164).

In questa luce, un giovane di Nairobi domanda come è possibile superare l’esperienza dell’amore mancato, dell’abbandono e della violenza. La risposta di Papa Francesco è rivoluzionaria: “C’è soltanto un rimedio per uscire da queste esperienze: fare quello che io non ho ricevuto. Se voi non avete ricevuto comprensione, siate comprensivi con gli altri; se voi non avete ricevuto amore, amate gli altri; se voi avete sentito il dolore della solitudine, avvicinatevi a quelli che sono soli. La carne si cura con la carne! E Dio si è fatto Carne per curarci. Facciamo anche noi lo stesso con gli altri”.

Questi tredici discorsi possono aiutare a intuire che essere cristiani fin da giovani è l’avventura più appassionante e rivoluzionaria che esiste.