La prima romeria a Sonsoles

La Chiesa dedica il mese di maggio a Maria e molti cristiani hanno l’abitudine di onorare la Madonna nelle più diverse maniere. Offriamo il racconto della prima “romeria” di san Josemaría del maggio 1935: “Ad Avila nacque una consuetudine mariana, che si radicherà per sempre nell'Opera”.

Nel libro “Il Fondatore dell'Opus Dei" di Andrés Vázquez de Prada (Leonardo International, 2004) è stato usato il termine spagnolo romeria (“pellegrinaggio"), poiché sia l'episodio narrato sia la "consuetudine mariana" suggerita dal Fondatore per i membri dell'Opus Dei è caratterizzata normalmente dalla presenza di un ridotto numero di persone, a differenza dell'idea di folla presente nell'italiano “pellegrinaggio". Oggi, nella Cappella della Madonna di Sonsoles, una targa ricorda quel primo “viaggio".

«Avvicinandosi la fine dell'anno accademico e potendo contare in via Ferraz su un buon numero di giovani, dai quali attendeva vocazioni e residenti per l'anno successivo, don Josemaría voleva ringraziare la Madonna in un modo speciale per i favori che avevano ricevuto durante l'anno. Sarebbe andato il 2 maggio al santuario di Sonsoles, in compagnia di Ricardo e di José María G. Barredo".

“Deciso il viaggio a Sonsoles, volli celebrare la Santa Messa nella Residenza prima di intraprendere il viaggio per Avila. Nella Messa, durante il memento, con molta forza ‑ non era tutta mia ‑ chiesi al nostro Gesù che accrescesse in noi ‑ nell'Opera ‑ l'Amore per Maria e che questo Amore si traducesse in opere".

“Sul treno, senza volerlo, ripensavo allo stesso tema: la Madonna è senza dubbio contenta del nostro affetto, cristallizzato in consuetudini virilmente mariane: la sua immagine, che i nostri portano sempre; il saluto filiale entrando e uscendo dalla stanza; i poveri della Vergine; la colletta del sabato; omnes ad Jesum per Mariam; Cristo, Maria, il Papa... Ma nel mese di maggio ci voleva qualcosa di più. Allora, pensai alla "romeria di maggio": abitudine che deve essere istituita ‑ lo è già ‑ nell'Opera".

Senza entrare nella città di Avila, s'incamminarono direttamente verso il santuario. Da lontano si vedeva il santuario in cima al pendio. Recitarono una parte di rosario mentre salivano, un'altra parte all'interno, davanti all'immagine della Madonna, e la terza parte mentre ritornavano alla stazione di Avila. Da alcuni particolari della romeria il sacerdote trasse argomento per fare ai suoi delle considerazioni sulla perseveranza:

“Da Avila ‑ raccontava ‑ vedevamo il Santuario ma, com'è logico, giunti alla base del monte la Casa di Maria scomparve ai nostri sguardi. Abbiamo commentato: così molte volte fa Dio con noi. Ci mostra chiaramente il fine e ce lo fa contemplare per rassicurarci nel cammino della sua amabilissima Volontà. Ma, quando siamo già vicini a Lui, ci lascia nelle tenebre e apparentemente ci abbandona. E' l'ora della tentazione: dubbi, lotte, oscurità, stanchezza, voglia di sdraiarsi per via... Ma no: avanti. L'ora della tentazione è anche l'ora della Fede e dell'abbandono filiale nel Padre-Dio. Via i dubbi, le vacillazioni e le indecisioni! Ho visto il cammino, l'ho intrapreso e lo continuo. Sempre più su ‑ coraggio! ‑ ansimando per lo sforzo; ma senza fermarmi a raccogliere i fiori che a dritta e a manca mi offrono un momento di riposo e l'incanto del loro aroma e dei loro colori... e del loro possesso; so molto bene, per amara esperienza, che è cosa di un istante coglierli e vederli inaridire; e non ci sono in essi, per me, né colori, né aromi, né pace".

In ricordo della romeria, don Josemaría conservò in un cofanetto un pugno di spighe, come simbolo e speranza di fecondità apostolica del mese di maggio.

Durante il ritorno della romeria a Sonsoles accadde un episodio che don Josemaría riferì, assieme ai punti meditati nel pomeriggio:

“Al ritorno, mentre recitavamo il Santo Rosario, in latino, ecco un'upupa attraversarci in volo la strada. Mi sono distratto e ho gridato: un'upupa! Null'altro: abbiamo seguitato a pregare; io, vergognandomi un po'. Quante volte gli uccelli di una illusione mondana vogliono distrarci dai tuoi apostolati! Con la tua grazia mai più, Signore.

E l'ultima cosa: i punti di meditazione che abbiamo considerato al ritorno, in treno.

1) Dio nostro Padre avrebbe potuto, con buona ragione, scegliere chiunque altro per la sua Opera, al nostro posto.

2) Dobbiamo contraccambiare l'Amore Misericordioso di Gesù, che ci ha scelti per la sua Opera (più o meno questo).

3) Vedere quanto è bello l'apostolato dell'Opera e quanto grande sarà l'impresa entro pochi anni ‑ e anche ora ‑ se corrispondiamo.

La petizione: uno spirito di sacrificio totale, di schiavitù, per Amore, per l'Opera.

Madrid, maggio 1935