San Josemaría comprese che la santità si coltiva nella vita quotidiana, nei momenti ordinari. Un incontro con il Papa può essere, senza dubbio, un’occasione di grazia indimenticabile, se vissuto con uno spirito aperto ben orientato.
Di seguito ti proponiamo alcuni consigli pratici ispirati ai suoi insegnamenti, perché questo Giubileo dei Giovani sia un punto di svolta nella tua vita cristiana.
1. Cuore universale: amore per il Successore di Pietro
"Poiché siamo figli di Dio, il nostro amore più grande, la nostra più ampia stima, la nostra venerazione più profonda, la nostra obbedienza più docile, il nostro affetto più vivo devono andare anche al Vice-Dio in terra, il Papa. Pensate sempre che dopo Dio e dopo nostra Madre, la Santissima Vergine Maria, nella gerarchia dell’amore e dell’autorità viene il Papa. È per questo che ripeto spesso: grazie, mio Dio, per l’amore al Papa che hai messo nel mio cuoe".
(Lettera n.º 3)
Nel Giubileo avrai davanti a te Leone XIV, successore di san Pietro. Forse non lo conosci ancora bene o non hai avuto modo di affezionarti a lui, perché è da poco alla guida della Chiesa e può sembrarti una figura nuova. Ma non lasciare che questo ti impedisca di volergli bene con un cuore filiale: il Papa rappresenta Cristo sulla terra.
Dedica un momento per pregare per lui e per le sue intenzioni, e chiedi alla Madonna di allargare il tuo cuore per amarlo sempre di più. Così, l’incontro diventa un legame reale e profondo con la Chiesa universale.
2. Lascia che il silenzio ti parli in mezzo al rumore
"Non condividerò mai — anche se la rispetto — l'opinione di chi separa l'orazione dalla vita attiva, come se fossero incompatibili. Noi figli di Dio dobbiamo essere contemplativi: persone che, in mezzo al frastuono della folla, sanno trovare il silenzio dell'anima in dialogo permanente con il Signore".
(Forgia, n.º 738)
"Dovunque saremo, in mezzo al rumore della strada, concentrati nei nostri impegni, in fabbrica, all'università, in mezzo ai campi, in ufficio o a casa, ci ritroveremo immersi in una contemplazione semplice e filiale, in continuo dialogo con Dio".
(Lettera n.º 6)
In un ambiente vivace e tumultuoso, cerca momenti di silenzio interiore. Dio ha qualcosa da dirti anche in mezzo al rumore.
3. Offri la fatica del viaggio come preghiera
"Un piccolo atto, fatto per Amore, quanto vale!"
(Cammino, nº 814)
"Sappi, ogni giorno e con generosità, prenderti qualche disturbo, allegramente e discretamente, per servire e per rendere piacevole la vita agli altri.— Questo modo di agire è vera carità di Cristo".
(Forgia, n.º 150)
Camminare sotto il sole, condividere il cibo, mantenere l’ordine... ogni gesto quotidiano può diventare preghiera se fatto per amore. Offri ogni difficoltà per un’intenzione concreta.
4. Scopri Dio nelle cose piccole, nelle realtà “materiali”
"La tua vocazione di cristiano ti chiede di stare in Dio e, al tempo stesso, di occuparti delle cose della terra, adoperandole oggettivamente così come sono: per restituirle a Lui".
(Solco, nº 295)
Non disprezzare ciò che nel Giubileo sembra ordinario: gli spostamenti, i pasti, le attese. Tutto può essere occasione per offrire, ringraziare, vivere con senso.
5. Vivi una fede “nuova e antica”
"Il nostro spirito è così, antico e nuovo come il Vangelo...Beviamo il buon vino vecchio della genuina dottrina cattolica..."
(Lettera n.º 6)
Vivi il Giubileo come un’occasione per rinnovare la fede nella vita quotidiana. Non è solo un’esperienza emotiva (lo sarà sicuramente!), ma uno slancio per vivere il Vangelo ogni giorno e condividerlo.
6. Esaminati ogni sera, ringrazia e custodisci nel cuore ciò che hai vissuto
"Esame. —Lavoro quotidiano. —Contabilità che chi dirige un'impresa non tralascia mai. E vi è impresa che valga più di quella della vita eterna?"
(Cammino, nº 235)
“Abìtuati a innalzare il cuore a Dio, in rendimento di grazie, molte volte al giorno. —Perché ti dà questo e quest'altro. —Perché ti hanno disprezzato. —Perché non hai ciò di cui hai bisogno o perché lo hai.
Perché ha fatto così bella sua Madre, che è anche Madre tua. —Perché ha creato il sole e la luna e quell'animale e quella pianta. —Perché ha fatto eloquente quell'uomo, e te impacciato nel parlare…
Ringrazialo di tutto, perché tutto è buono”.
"Non sai che cosa dire al Signore nell'orazione. Non ti viene in mente nulla, eppure vorresti chiedergli consiglio su molte cose. Guarda: durante la giornata prendi qualche nota sulle questioni che desideri considerare alla presenza di Dio. Va' poi all'orazione con quegli appunti."
(Cammino, n.º 97)
Ogni sera, fai un piccolo bilancio della giornata. Non dimenticare di concludere il giorno ringraziando Dio per tutti i doni ricevuti. Può esserti utile anche scrivere una frase o un’idea che ti ha colpito durante le ore precedenti. Così, al ritorno a casa, avrai un “forziere” spirituale da cui attingere per continuare a crescere e dialogare con il Signore nella preghiera, affinché ciò che hai vissuto nel Giubileo lasci un’impronta profonda in te.
7. Accogli tutti con il cuore aperto: impara a guardare come Cristo
"L'amore alle anime, per Dio, ci fa voler bene a tutti, comprendere, scusare, perdonare…
Dobbiamo avere un amore che copra le innumerevoli deficienze delle miserie umane. Dobbiamo avere una carità meravigliosa, “veritatem facientes in caritate”, sapendo difendere la verità, senza ferire”.
(Forgia, n. 559)
"Non dire: quella persona mi secca. —Pensa: quella persona mi santifica".
(Cammino, n. 174)
"Gesù, che io sia l'ultimo in tutto… e il primo nell'Amore".
(Cammino, n. 430)
Condividerai questi giorni con tante persone diverse. Guarda con carità, soprattutto chi ti è meno simpatico o ti costa di più: anche lì c’è Cristo. Vivi questo Giubileo per quello che è: una grande occasione per lasciare che Dio ti trasformi dal di dentro. Con l’aiuto di san Josemaría, ogni passo, ogni sorriso, ogni difficoltà può diventare cammino di santità.
8. Condividi con gli altri ciò che hai vissuto
"L'apostolato è come il respiro del cristiano; un figlio di Dio non può vivere senza questo palpito spirituale”. (È Gesù che passa, n. 122, p. 3)
"È necessario che tu sia “uomo di Dio”, uomo di vita interiore, uomo di preghiera e di sacrificio. —Il tuo apostolato dev'essere un traboccare della tua vita «al di dentro»”. (Cammino, n. 961)
Quello che hai vissuto non è solo per te. Raccontalo agli altri: ai tuoi amici, alla tua famiglia, a scuola o all’università. Parla di ciò che ti ha colpito, di una frase del Papa che ti ha toccato dentro, di una preghiera che ti ha aiutato. Il Giubileo continuerà a portare frutto se condividerai con gli altri ciò che hai ricevuto.