Commento al Vangelo: Il Figlio dell’Uomo è signore del sabato

Vangelo e commento del sabato della 22.a settimana del Tempo Ordinario.

Vangelo (Lc 6, 1-5)

Un sabato Gesù passava fra campi di grano e i suoi discepoli coglievano e mangiavano le spighe, sfregandole con le mani. Alcuni farisei dissero:

– Perché fate in giorno di sabato quello che non è lecito?

Gesù rispose loro:

–Non avete letto quello che fece Davide, quando lui e i suoi compagni ebbero fame? Come entrò nella casa di Dio, prese i pani dell’offerta, ne mangiò e ne diede ai suoi compagni, sebbene non sia lecito mangiarli se non ai soli sacerdoti?

E diceva loro:

– Il Figlio dell’Uomo è signore del sabato.


Commento

Il vangelo della messa di oggi, come quello di ieri, ci ricorda un’altra controversia di alcuni farisei con Gesù. Queste controversie riguardavano alcuni elementi fondamentali della religiosità giudaica e Gesù era molto interessato a che i suoi interlocutori purificassero il loro modo di intenderli. Quando Dio chiese al popolo di Israele di osservare il sabato, e lo fece in una forma particolarmente solenne, non impose un peso, ma diede un dono, perché la legge di Dio non è una imposizione ma una grazia, un aiuto particolare dato a chi si ama in un modo speciale. Il dono, però, è inferiore al donatore. E noi uomini siamo capaci, se non stiamo attenti ai doni e non ne comprendiamo il profondo significato, di svilire il dono facendolo diventare superiore al suo donatore.

Per noi cristiani il precetto domenicale è un dono. L’idea di dedicare quel giorno in un modo particolare alla centralità dell’Eucaristia e a ringraziare Dio attraverso il riposo e il carattere festivo non vuol dire imporre, ma invitare a considerare che tutto ciò che esiste è un dono di Dio per noi, affinché ce ne prendiamo cura, cosa che possiamo fare solo se lo consideriamo con gratitudine. Allo stesso tempo, quando questo mondo passerà, chi rimarrà è il Signore, nostro vero Riposo, non la domenica, perché la domenica è al servizio del Signore. Questo è il suo significato.

Dio invita i farisei a non nascondersi dietro i precetti, per quanto siano importanti, e poi non vivere ciò che è fondamentale, ciò che riassume tutta la legge: amare Dio con tutto il cuore e amare il prossimo come se stesso. Se uno ama Dio con tutto il cuore, vivrà con gioia il precetto del sabato o della domenica, e ne comprenderà il senso. Gesù si rivolge anche a noi attraverso queste controversie e ci chiede di amare sinceramente ciò che pratichiamo. Non dobbiamo essere osservanti solo dell'esterno. Ma amare sinceramente non è semplice, perché amare così significa coinvolgerci con tutta la nostra persona nell’oggetto del nostro amore, ovvero, metterci al suo servizio: “Non sono venuto per essere servito, ma per servire” (Mt 20, 28).

Juan Luis Caballero