Commento al Vangelo: Una lampada accesa

Vangelo e commento del lunedì della 25a settimana del tempo ordinario. “Non c'è nulla di segreto che non sia manifestato, nulla di nascosto che non sia conosciuto e venga in piena luce”. Abbiamo bisogno di approfondire i misteri della vita del Signore e di chiedere allo Spirito Santo il dono delle lingue, in modo da poter essere buoni comunicatori dei "segreti" di Dio.

Vangelo (Lc 8, 16-18)

Nessuno accende una lampada e la copre con un vaso o la mette sotto un letto, ma la pone su un candelabro, perché chi entra veda la luce. Non c'è nulla di segreto che non sia manifestato, nulla di nascosto che non sia conosciuto e venga in piena luce. Fate attenzione dunque a come ascoltate; perché a chi ha, sarà dato, ma a chi non ha, sarà tolto anche ciò che crede di avere".


Commento

La parabola di Gesù è semplice: non ha senso accendere una luce in modo che non illumini, o pretendere di accogliere ospiti in una casa che è completamente buia. Prima l’ambiente deve essere illuminato, e poi gli ospiti possono abitare in esso. Allo stesso modo, il cristiano è qualcuno che porta nel suo cuore la luce di Cristo, "la luce vera, quella che illumina ogni uomo." (Gv 1, 9). Il cristiano può illuminare con la sua vita i luoghi oscuri di questo mondo. Affinché questo potere non gli sia tolto deve perseverare nel prestare attenzione, nell’"ascoltare" bene, nell'aprire le orecchie della sua anima alla parola di Dio e nell'essere sempre pronto a essere una luce per gli altri, per non diventare una lampada non accesa.

Questa luce è stata seminata già nel nostro battesimo. In quel giorno Dio ci ha dato la luce della fede, siamo stati resi "figli della luce". È stato il giorno più luminoso della nostra vita. Il sacerdote ha detto ai nostri genitori e padrini, mentre consegnava loro una candela accesa: "Ricevete la luce di Cristo". Un gesto e delle parole con cui la Chiesa ci invita a diffondere quella luce. Non avrebbe senso che Qualcuno, così luminoso per il mondo come Dio stesso fatto uomo, rimanesse nascosto, sconosciuto alla gente.

Quanti di noi cristiani brilliamo ancora troppo poco con la nostra vita, con l'esempio delle nostre buone opere, con le nostre parole di amicizia! Dobbiamo chiedere a Dio ogni giorno di aumentare la luce della fede affinché il nostro esempio sia d’ispirazione e le nostre parole efficaci, senza essere sopraffatti dalle tenebre dello scoraggiamento.

«È più facile che il sole non scaldi e non dia luce che un cristiano cessi di dare luce; più facile di questo sarebbe che la luce fosse tenebra» (San Giovanni Crisostomo, Omelie sul Vangelo di San Matteo, n.15). Dio ha fatto del cristiano una torcia per illuminare la Via, per mostrare la Verità, per indicare dov'è la vera Vita. Spetta a lui corrispondere per eliminare dalla sua vita ogni ostacolo che diminuisce la luminosità del Vangelo.

Josep Boira