Commento al Vangelo: La verità della croce

Vangelo e commento del giovedì dopo le Ceneri. "Se qualcuno vuole venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce ogni giorno e mi segua". Per i cristiani prendere la croce di ogni giorno consiste nel vivere nella verità di Cristo: senza paura della vita, senza paura della morte. Con grazia e buon umore.

Vangelo (Lc 9, 22-25)

«Il Figlio dell'uomo - disse - deve soffrire molto, essere rifiutato dagli anziani, dai capi dei sacerdoti e dagli scribi, venire ucciso e risorgere il terzo giorno». Poi, a tutti, diceva: «Se qualcuno vuole venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce ogni giorno e mi segua. Chi vuole salvare la propria vita, la perderà, ma chi perderà la propria vita per causa mia, la salverà. Infatti, quale vantaggio ha un uomo che guadagna il mondo intero, ma perde o rovina se stesso?


Commento

Gesù avvicinava tutti con affetto e compassione; operava miracoli; parlava come mai nessuno prima aveva fatto; si dava del tutto, al punto di non sapere dove fermarsi per riposare la notte. Perdonava i peccati; scacciava i demoni; entrava nelle case di tutti e si autoinvitava a pranzo, anche dai pubblicani.

E, nel caso, parlava di cose profonde e confidenziali con quei farisei che erano disposti a farlo. Se necessario, dava da mangiare alle moltitudini.

La sua personalità doveva essere (e continua ad esserlo) molto attraente; chiamava tutti amici e trattava tutti come amici, i galilei, i giudei, i samaritani e gli stranieri.

Nonostante la sua amabilità, alcuni respinsero il Signore: gli anziani e i principi del popolo, i sacerdoti e alcuni scribi sono stati colpevoli della Sua morte, come Egli stesso dice nel vangelo. Come se rimanessero ciechi davanti alla bontà del Signore.

Oggi, anche noi continuiamo a farci la stessa domanda che possono essersi posta i discepoli: come è possibile che, di fronte alla bontà e alla amabilità di Gesù, ci fosse qualcuno che abbia voluto condannarlo al patibolo? La risposta rimane nascosta sotto un cumulo di ragioni e solo Dio la conosce. Magari, la vera ragione consiste nel fatto che il Maestro ha fatto la cosa che è la più grande e la più giusta, ma che non sempre genera amici: Gesù diceva sempre la verità e, di certo, la verità è davvero buona ma, come si sa, non sempre è gradita. Gesù, sempre fedele alla missione affidatagli dal Padre, non rimaneva zitto e, questa sua eloquente fedeltà lo portò alla croce.

Per un cristiano di questa epoca, forse come non mai, prendere la croce di ogni giorno vuol dire ripetere le stesse verità di Cristo, con le stesse parole di Cristo. Senza paura della vita e senza paura della morte e, possibilmente, con garbo.

Con il garbo di Maria, che è sempre possibile.

García Castro José María